Nerd vs Geek
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La società tende sempre a caratterizzare i propri membri e classificarli sulla base dei loro comportamenti. Ci sono però individui che sfuggono alle normali convenzioni sociali e che per questo vengono considerati bizzarri, strani o addirittura reietti e scarti della società. Sono persone che non fanno nulla di male, semplicemente hanno interessi che sfuggono alla massa delle persone, sia perché ritenuti troppo complessi o marginali per l'andamento della società. Col tempo queste categorie di persone sono state stereotipate, poi derise ed infine rivalutate. In particolare due categorie, il nerd e il geek hanno sempre generato confusione nella testa delle persone. Spesso le due categorie sono state sovrapposte, confuse ed assimilate, mentre all'occhio attento le differenze sono molte.
Premesso che non è giusto generalizzare sulle categorie di persone o ridicolizzarle, è noto che molti informatici spesso ricadono in una delle due categorie, eventualmente prendendo qualcosa da entrambi gli stereotipi. Ma qual è la vera differenza tra nerd e geek?
1994, alluvione vent'anni dopo
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Vent'anni sembrano volati via in un attimo, eppure da quella domenica 6 novembre 1994 ne sono successe di cose. Per chi ha vissuto l'alluvione che in quei giorni colpì la città è impossibile non pensare a quei tempi, ricordare l'odore del fango misto alla nafta delle caldaie, il freddo e l'aiuto dei volontari. I volti delle persone che ci hanno assistito e aiutato, quelli che erano accanto a noi in mezzo al fango, sono ancora ben impressi nella memoria. Alcuni sono ancora vivi, qualcuno è morto, ma la loro opera è ancora presente. Oggi il quartiere Orti ha una faccia nuova, camminando per le vie sembra difficile riuscire ancora a scorgere gli angoli in cui gli scheletriti alberi e le carcasse delle auto emergevano dal fango compatto, il giorno dopo in cui le acque hanno iniziato a ritirarsi.
Ricordo di Torre Mozza
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Un'estate al mare, voglia di remare, fare un bagno a largo, per vedere da lontano gli ombrelloni oni oni... Così cantava Giuni Russo nel lontano 1982. Negli anni '80 le vacanze estive erano parte di un cliché al quale pochi potevano sottrarsi. Un po' per via della voglia di fuggire dalle città, al benessere diffuso di cui la società medio borghese italiana godeva e la forte svalutazione della Lira in seguito alla Scala Mobile, ogni estate gli oltre 4000 Km di coste italiane si preparavano ad accogliere milioni di turisti provenienti da ogni parte d'Europa.
Rimini, Cattolica e Riccione rimanevano le mete più gettonate dai giovani o dalle famiglie in cerca di divertimenti ben integrati con strutture turistiche all'avanguardia. Tra il 1984 ed il 1994, il tratto di costa di Follonica, a nord-ovest di Grosseto, tra Piombino e Punta Ala, era per me il tratto di mare più bello del mondo.
Robotix
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Di tutti i cimeli degli anni '80 che ricordo con maggiore affetto sono i giocattoli. Di questi, molti sono finiti nel dimenticatoio a causa di errate scelte commerciali, mode, avanzamento tecnologico o cambio di interessi nei loro destinatari finali, cioè i bambini. Di tutti i giocattoli dimenticati ce n'è uno che ricordo con grande affetto, e che immeritatamente è finito molto presto in cantina: Robotix.
Robotix è un gioco di costruzioni di ambientazione fantascientifica. Comprendeva una serie di modelli che spaziava da giganteschi robot e mezzi lunari ad astronavi e basi spaziali. Ogni modello disponeva di uno o più motori a batteria che ne muovevano le parti o li facevano avanzare. I modelli semoventi erano filoguidati e controllati da una console.
Notti magiche
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Questa sera potrebbe essere di nuovo una notte magica come quel 9 giugno 1990, quando l'Italia disputava la prima partita del quattordicesimo mondiale di calcio. Quella sera di 24 anni fa la tensione era altissima, grande era l'aspettativa. L'Italia ospitava il campionato e nei miei sogni di bambino di dieci anni doveva vincere la coppa del mondo. Quella sera alle ore 21 allo stadio olimpico di Roma iniziava il debutto contro l'Austria di Anton Polster, dal quale uscivamo vincitori grazie ad una sospirata rete al '78 minuto di Totò Schillaci.
Fu l'inizio di un mese fatato, all'epoca la nazionale italiana schierava la crème del campionato nazionale, nomi illustri che ancora risuonano negli annali. Contro c'era il Brasile di Zico e Dunga, la Germania ancora divisa di Lothar Matthäus e Jürgen Klinsmann e l'Argentina di Diego Armando Maradona. In Europa c'era l'Olanda di Ruud Gullit e Marcel Van Basten. La lista è ancora molto lunga.
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