Alcuni pensieri e considerazioni sul mondo del software, scritte da un insider
Moore al tempo del colera
Dal 1965 la legge di Moore è stata motivo di entusiasmo per tecnici ed appassionati di informatica, fino al giorno in cui la SIA, società americana che raggruppa i principali produttori di microprocessori ed aziende connesse al business del silicio, decide che da adesso in poi tale legge non sarà più sostenibile. La storia inizia 51 anni fa, quando il cofondatore di Intel Gordon Moore notò che era possibile organizzare il processo produttivo dei microprocessori in modo tale da portare sul mercato modelli la cui potenza di calcolo raddoppiasse ogni quanto di tempo. Inizialmente questo lasso di tempo era fissato a dieci anni, ma poi si notò che era possibile conseguire lo stesso risultato in soli due anni.
L'industria dei microprocessori era ben consapevole fin da allora che esisteva un limite alla miniaturizzazione, eppure il costante aumento del numero di transistor all'interno delle unità logiche ci ha accompagnati nell'euforia degli anni '90 e per buona parte del decennio precedente. Già dai primi del 2000, scendendo al di sotto della soglia dei 90 nm, si iniziarono a riscontrare delle difficoltà oggettive dovute alla dissipazione di calore dei componenti.
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Commodore Pet al microscopio
E' nelle mie mani da poco più di quattro giorni ed ancora penso ci sia molto da esplorare. Funzionalità che non ho mai sperimentato, scorciatoie e logiche di funzionamento che per un neofita degli smartphone rimangono ancora oscure. Ciò nonostante i primi commenti non tardano ad emergere dal calderone delle opinioni che si vanno mano a mano formulando.
Da utente informatico di vecchia data però faccio tesono della mia esperienza e cerco impiegarla per valutare questo nuovo dispositivo in modo obiettivo facendo un bilancio dei pregi e difetti che mi saltano all'occhio.
E' difficile però essere obiettivi quando il marchio in gioco è Commodore. Troppi ricordi, troppa nostalgia e affetto, che alla fine addolciscono la pillola ma una lucida recensione credo sia ciò che più serve in questo momento ad un prodotto nuovo come il Commodore Pet.
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Ben arrivato Commodore PET
C'è voluto il suo tempo ma finalmente è arrivato. La lunga trafila di pratiche burocratiche non ha prevalso sulla voglia di far rinascere un marchio che ha fatto la storia di una generazione di utenti.
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Microsoft Excel, trent'anni dal lancio
Anno grandioso il 1985, che oltre a We are the World, Ritorno al Futuro, Ultima IV e Super Mario Bros, ci ha regalato Excel 1.0, il primo foglio di calcolo di casa Microsoft. Oggi Excel compie trent'anni ed è ancora considerato uno dei software più riusciti della storia. Non a caso decretò lo strapotere della suite Microsoft Office nell'ambito dell'office automation.
Dal 30 settembre 1985 ad oggi Excel è cresciuto e cambiato tantissimo. Da applicativo standalone di trent'anni fa, si è arricchito progressivamente di funzionalità. Oggi è un prodotto complesso, distribuito come un'app e punta molto sul cooperative working. E' diventato uno standard de facto nel mondo dei fogli di calcolo e oltre all'office automation viene usato in moltissimi altri ambiti ed è considerato una delle competenze di base nell'utilizzo dei moderni personal computer.
Excel ha però umili origini. Inizialmente veniva distribuito anche sulle piattaforme Apple, che erano dotate di potenzialità grafiche superiori. Questo approccio non permise a Microsoft di consolidare ulteriormente la propria posizione tra gli utenti di PC IBM compatibili ed in un certo senso prestò il fianco alla crescita del prodotto Lotus 1-2-3.
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Homo informaticus
Sogno un mondo in cui la figura dell'informatico abbia il proprio valore. Purtroppo la cosa non è scontata. L'informatico oggi è spesso confuso con il profilo del tecnologo o dell'utente esperto, altra cosa purtroppo non scontata. Per molti oggi l'informatico è quello che "ci capisce di tutte quelle cose di tecnologia", cosa questa tutt'altro che scontata. Sarebbe bello che tutte queste cose fossero chiare come quando parliamo di un medico o di un meccanico, ma purtroppo non è così.
L'informatica è una disciplina giovane e per questo forse non ben delineata nei suoi ambiti. Come informatico penso che non sia equo pretendere che il mio interlocutore capisca immediatamente di cosa mi occupo, sarebbe però un buon punto di partenza se la mia figura professionale fosse considerata alla stregua di un qualsiasi altro tecnico, senza il bisogno di scendere nei dettagli per confermare che la mia formazione va un po' oltre l'installazione di Whatsapp.
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