Pensieri e divagazioni su argomenti vari
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In un mondo dominato da inglesismi e velocità siamo ormai assuefatti agli acronimi. I mattoni in oggetto non sono infatti quelli di terracotta, nemmeno i Lego, ma i BRICS, sigla con cui ci si riferisce in modo congiunto a cinque paesi: Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa. Contrariamente ai PIIGS, i BRICS sono le economie trainanti e più in crescita sul pianeta. Negli ultimi vent'anni abbiamo guardato inizialmente con diffidenza ma poi con fiducia ai BRICS confidando che con la loro vivacità potessero sopperire le carenze del vecchio continente.
Ciò nonostante anche i BRICS non sono immuni dalle crisi. Sono infatti economie deboli, facilmente penetrabili dalla speculazione e suscettibili a crisi monetarie. Il crollo del Baht thailandese nel luglio 1997 e la conseguente crisi asiatica che ne scaturì ebbero origine da un attacco speculativo dal quale i governi orientali non seppe difendersi.
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"Ma il tempo, il tempo chi me lo rende? Chi mi dà indietro quelle stagioni di vetro e sabbia, chi mi riprende la rabbia e il gesto, donne e canzoni..."
Questa frase è tratta dal testo di Lettera (1996) di Francesco Guccini, uno dei suoi testi più densi di poesia. La vera forza di questi versi sta proprio nella sintesi con cui Guccini ricorda il passato. Lettera infatti fa parte dell'album D'amore di morte e di altre sciocchezze, dedicato ai due amici storici, Victor Sogliani e Bonvi (al secolo Franco Fortunato Gilberto Augusto Bonvicini, disegnatore di Sturmtruppen) mancati poco prima dell'uscita del disco.
Il passato stacca sempre una lacrimuccia in chi lo ha vissuto, risveglia ricordi epurati degli aspetti più mondani. Da sempre tutto ciò che non è ancora diventato vecchio ma non è più abbastanza nuovo da essere sulla cresta dell'onda ed apprezzato dalle masse, ricade sotto la categoria di vintage.
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La nostra amicizia era iniziata il pomeriggio del venerdì 11 giugno 1999. Stavi sulla mia mano ed eravamo venuti a prenderti nel pomeriggio perché i tuoi padroni non potevano tenerti. Eri nato il 31 marzo 1999 a Cascina Grossa, un paese di campagna verso Predosa, da una grossa gattona dalla quale hai ereditato la struttura fisica. Tuo fratello non era sopravvissuto ai pericoli della vita di campagna ma tu eri più cauto e più prudente. Quel venerdì di quattordici anni fa io ero in casa che studiavo perché quell'anno l'esame di maturità mi attendeva da lì a pochi giorni.
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A scanso di equivoci, i tori di Chicago non sono i famigerati Chicago Bulls della NBA americana. Il toro in linguaggio borsistico-economico rappresenta il rialzo, inteso come rialzo dei listini, che si contrappone all'orso che simboleggia il ribasso. A Wall Street, nel cuore del distretto finanziario di New York infatti campeggia la statua del toro che combatte contro l'orso, parabola di una eterna alteranza tra rialzi e ribassi dei listini azionari. In materia economica la città di Chicago ha sfornato in passato le teorie più controverse già a partire dagli anni '70. La famosa Scuola Economica di Chicago formò una generazione di economisti noti come Chicago Boys, destinati a riempire le fila dei consulenti finanziari di governi fantoccio di cui l'amministrazione americana tirava le fila a proprio vantaggio.
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Quando studiavo alle scuole elementari e media, storia era una materia noiosa. Il libro raccontava di popoli ormai scomparsi o di personaggi e luoghi dei quali non avevo la minima percezione. Leggevo di Oliver Cromwell e Papa Bonifacio VIII senza percepire che le loro azioni e la loro stessa esistenza avessero in un qualche modo influenzato la storia del loro tempo, che questi personaggi avessero calpestato la stessa terra che oggi io posso osservare. Studiavo i fatti come se essi fossero unicamete confinati in una tradizione orale che si tramanda in un epoca appiattita dalla consuetudine, in cui non succede mai niente.
Crescendo si comincia ad aprezzare la storia, forse perché è solo col tempo che si inizia a percepire come l'intreccio di ordinari fatti quotidiani possa gettare le basi su cui essa si forgia e muta continuamente. Fino ad oggi ricordo pochi fatti che un giorno sarei curioso di leggere nei libri di storia, uno di questi è la notizia delle dimissioni del Papa.