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Luca Luciani e la battaglia di Waterloo

Luca Luciani, CEO di TIM MobileQuesta chicca ce la regala niente meno che Luca Luciani, classe 1960 e attualmente CEO di Tim Celular. All'epoca dei fatti ricopriva la carica di General Manager di TIM Mobile presso Telecom Italia e vanta un curriculum di tutto rispetto. Laureato in economia presso l'università LUISS (Libera Università Internazionale degli Studi Sociali) di Roma, ha lavorato per la Procter & Gamble dal 1990 al 1994 nel ramo analisi finanziaria e pianificazione strategica. Dal 1994 ha lavorato per grandi compagnie quali Enel, Olivetti e Telecom Italia e TIM, ricoprendo cariche sempre più prestigiose.

L'epic fail che Luciani ci regala risale al 3 aprile 2008, durante una convention di marketing presso la sede di Telecom Italia. Luciani tiene un discorso volto a motivare la platea ma per ironia della sorte scivola su un errore madornale che gli costa giorni di sfottò: la battaglia di Waterloo.

Waterloo, memoriale della battaglia (Belgio)Come ben tutti sanno, sul libro di storia delle medie c'è scritto che la battaglia di Waterloo fu il fallimento di Napoleone, la sconfitta che segnò la fine del suo impero. Il 18 giugno 1815 nel territorio belga di Mont-Saint-Jean a pochi chilometri da Waterloo l'esercito napoleonico affrontò le truppe della Settima Coalizione. Fu una delle battaglie più sanguinose della storia, in sole 8 ore persero la vita 48000 persone. Nonostante la perdita del suo prezioso collaboratore, il Maresciallo Berthier, Napoleone era convinto della vittoria, ma già dalle prime ore la sorte aveva voltato le spalle all'imperatore fracese. Un'abbondante pioggia nella notte aveva reso impraticabile il campo di battaglia tanto che fu impossibile muovere i cannoni fino a quasi mezzogiorno.

Ecco il sermone che Luciani riserva alla sua audience:


Questo è il messaggio a cui tengo molto.

Perché ho la faccia incazzata ?

Ho la faccia incazzata perché respiro sfiducia, respiro aria da aspettativa, respiro quelle facce da senso critico, come quando uno vede una partita di pallone non ce la fa e tutti sono professori; perché, perché la gente legge i giornali, vede il titolo, si rimbalza si crea dei grandi film che sono tutte cazzate!

Oggi non parlo di Alessandro, parlo di Napoleone. Napoleone a Waterloo, una pianura in Belgio, fece il suo capolavoro, tutti lo davano per fatto, cotto, per la supremazia degli avversari, c’aveva cinque grandissime nazioni contro, delle forze in campo. Però strategia, chiarezza delle idee, determinazione, forza, Napoleone fece il suo capolavoro a Waterloo.

Allora, le facce scettiche, le facce di… non servono a un cazzo. Questa è una delle aziende più belle che esiste al mondo. E allora, forte di questa convinzione, noi dobbiamo dimostrare che questo è un fatto. Piangersi addosso non serve assolutamente a niente.

E come nel momento duro, dagli spalti la gente ti dice "ehhh la squadra non gira, non corrono”, bene, correte di più, stringete i denti, prova di carattere. E allora dagli spalti vi applaudiranno perché voi andrete e segnerete. Come fece Napoleone a Waterloo.


A parte lo scivolone storico, l'analisi del testo riserva perle notevoli sul piano grammaticale e lessicale. La scelta di un vocabolario a tinte forti ed espressioni dialettali da borgata, fanno di questo discorso una pietra migliare nella storia degli epic fail. E adesso godiamoci il filmato!

https://www.youtube.com/watch?v=AvAi5qn582I