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Alessandria nella nebbia

Alessandria, Piazza della Libertà (Palazzo Rosso, sede del comune)Quello che si presenta ai miei occhi in questa tiepida mattina di fine estate non è l'Alessandria che ero solito ricordare da bambino, quando nell'aria si respirava già odore di scuola e la città sembrava ridestarsi dal lungo sonno delle vacanze estive. Mi si presenta invece un'Alessandria a tinte fosche, strangolata da problemi che sembravano essere stati temporaneamente liquidati per far spazio alla spensieratezza delle vacanze. Eppure c'è qualcuno che in questi due mesi estivi non deve aver dormito sonni tranquilli, e mi riferisco all'amministrazione comunale, che avrà vissuto questa tregua estiva ben consapevole che prima o poi i nodi sarebbero venuti al pettine.

Oggi il cielo è terso, l'aria è fresca ma la giornata non promette bene. Il dissesto economico della città insieme con la carenza di liquidità delle aziende partecipate ha battuto il primo colpo, il primo di una spero non troppo lunga serie di disservizi che ci hanno colpiti un po' all'improvviso.

Raccolta differenziata (AMIU Alessandria)Ieri sera tornavo dal lavoro quando notai che a fianco al cancello di casa c'era ancora il bidone della raccolta differenziata del vetro ed il sacco della plastica. Di solito una squadra passa di casa in casa la mattina presto e negli stabili con un certo numero di interni e dotati di cortile privato dove vengono lasciati i cassonetti provvede a portare fuori i bidoni, ad aprire con un'apposita chiave quello del vetro per poi ripassare a raccolta ultimata per risistemare tutto. Ieri sera il sacco della plastica era ancora fuori dal cancello a fianco del bidone blu del vetro, lasciato aperto ed accessibile a chiunque sulla strada. Evidentemente la squadra di raccolta non era passata. Questa mattina i bidoni dell' organico e dell'indifferenziato non erano nemmeno stati messi in strada. Da martedì non si effettua la raccolta dei rifiuti. Per giunta ieri sera, parlando con un autista dell'Atm, la municipalizzata che gestisce i parcheggi ed alcune tratte urbane tra cui Alessandria-Valenza, appresi di uno sciopero nell'aria, una protesta di cui nessuno sembrava sapere nulla in risposta all'insoddisfacente proposta del sindaco Rita Rossa per far fronte all'emergenza stipendi che da ormai quattro mesi incombe sui lavoratori di AMIU, Aspal e Atm.

Elezioni amministrative 2012Da cittadino esprimo tutta la mia solidarietà ai dipendenti pubblici che ora si trovano a doversi fare garanti di una situazione di cui non sono responsabili, rimettendoci pure il loro dovuto stipendio. Anni fa mi guardavo intorno e mi sembrava di vedere una tempesta in arrivo, uno tsunami che avrebbe interrotto il sogno di tranquillità che tanta pubblicità cerca ancora di venderci. C'era una tempesta in arrivo ma si è preferito stare a guardare il cielo cercando di individuare aperture che facessero presagire un miglioramento. Ormai non è più un mistero che questa crisi che ha messo in ginocchio il mondo è figlia di un modello insostenibile, quello del debito come mezzo di finanziamento, che a tutti i livelli ha prodotto solo macerie.

Ho bisogno di te per supportare la guerra al terrorismoDalla folle spesa americana per la guerra al terrorismo ed il controllo delle risorse energetiche si è messo in moto un effetto domino che si è propagato da banca a banca, fino ad intaccare i debiti sovrani che ora si rifanno sui cittadini e sulle amministrazioni locali tagliando la spesa pubblica con la precisione di un machetero, come dimostrazione di buona volontà verso quel cinico investitore che è il mercato. Questo effetto domino ha attraversato l'oceano ormai anni fa e, catalizzato dalla propensione dal debito che la società ci ha venduto come mezzo per raggiungere il benessere dagli anni '90 in poi, è arrivato fino ai servizi essenziali che abbiamo imparato a dare per scontati e sui quali si regge la nostra società. Nel nostro piccolo abbiamo assistito ad attimi di pura follia quando in una situazione di dissesto ormai palpabile venivano lanciati grandi progetti come il nuovo ponte Meier sul fiume Tanaro, per altro costosissimo, con pesanti vincoli economici e di scarsa efficacia. In questa situazione lo scorso 6-7 maggio 2012 abbiamo assistito alla folle corsa di 16 candidati sindaco con al seguito un totale di quasi 1000 persone concorrere per Palazzo Rosso. Un biglietto di prima fila per lo scontro frontale, una corsia preferenziale per una prestazione di suicidio assistito, oppure l'ultima chance per qualcuno di ritagliarsi una nicchia in tempo di crisi.

Non nego che esistano gli ideali e che molte persone fortemente motivate desiderino cercare soluzioni per il risanamento, il rilancio ed il fututo della città, ma la situazione è disarmante. Addossare ogni colpa all'amministrazione precedente è un tantino sbrigativo perché la colpa della situazione attuale non può essere attribuita unicamente all'incompetenza altrui. C'è un nodo di fondo che sembra non voler essere preso in considerazione: il funzionamento della società dipende dall'operosità delle persone. Se questo lavoro deve essere giustamente pagato, in un momento di crisi finanziaria la situazione può degenerare e produrre una serie di disservizi. Il volontariato e l'autogestione possono essere la risposta ma sembra non crederci ormai più nessuno.

Eppure non passerà molto tempo prima che qualcuno capisca che l'unica via d'uscita è organizzarsi localmente. Se l'AMIU non raccoglie i rifiuti allora forse ci si può organizzare a livello di quartiere e via per sopperire alla mancanza dell'amministrazione pubblica. Ogni cosa però ha un costo e l'autogestione su base volontaria richiede tempo, pazienza e volontà di cambiare da parte di tutti.

Bisogna innanzi tutto ammettere che il sogno di una civiltà del consumo deve finire perché si deve ridurre il volume di rifiuti. Una società autogestita deve essere efficiente perché il lavoro, soprattutto quello volontario, non deve essere sprecato. Si deve imparare la tolleranza perché il servizio offerto su base volontaria non può essere assoggettato ai vincoli di business ma deve essere vissuto come offerta privata alla comunità. Bisogna riscoprire il senso di comunità e la condivisione e vanno trasmessi ai giovani perché ciò che è condiviso è di tutti e tutti ne sono responsabili.