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Bert la tartaruga ci insegnava...
Il miglior modo di difendersi da un pugno è essere in un altro posto nel momento in cui il pugno viene sferrato, mi diceva sempre il mio maestro di Aikido nel lontano 1992...
Nel 1952 in America c'era invece Bert la tartaruga, un simpatico cartone animato disegnato da Raymond J. Mauer su esplicita richiesta del governo americano per responsabilizzare le nuove generazioni in caso di attacco nucleare nemico. Per quanto la cosa possa far sorridere ai giorni nostri per la sua pragmaticità, bisogna pensare che il cortometraggio nasce durante gli anni della Guerra Fredda. La politica del terrore mirava a creare il panico nei confronti di una possibile minaccia nucleare e costruire quindi la base per legittimare la corsa agli armamenti.
Nel filmato dal titolo Duck and Cover, la tartaruga Bert è sempre molto prudente ed ogni volta che percepisce una minaccia corre subito ai ripari rintanandosi nel suo guscio. Una scimmia infatti la perseguita calandole vicino un candelotto di dinamite acceso per mezzo di una canna da pesca, ma Bert riesce sempre a salvarsi perché è prudente. Il filmato è oggi di pubblico dominio
Dal 1949 gli Stati Uniti non detenevano più il primato di potenza nucleare, dal momento che i russi avevano terminato con successo i primi test nucleari. Esisteva quindi la possibilità che qualcuno sferrasse u attacco nucleare in territorio americano. Duck & Cover era destinato ad un pubblico di bambini delle scuole primarie americane, allo scopo di aumentare la consapevolezza dei rischi derivati da un'esplosione nucleare e delle procedure per mettersi in salvo.
Bert aveva sempre il proprio guscio come riparo, ma la gente no. Ecco quindi la necessità di costruire rifugi anti atomici e di proteggersi dai danni arrecati dall'eslosione. Bert insegnava che ogni volta che si vede un fungo nucleare occorre buttarsi a terra e coprirsi gli occhi e usare un giornale per coprirsi la testa. Milioni di americani hanno viasto questo cartone da piccoli ed ancora oggi se intervistati affermeranno che il rischio di attacco nucleare in quegli anni era davvero reale. Negli anni seguenti l'industria specializzata nella costruzione di rifugi anti atomici conobbe un periodo particolarmente florido e le procedure trasmesse da Bert la tartaruga sono in molti stati ancora usate in caso di calamità naturale.
https://www.youtube.com/watch?v=IKqXu-5jw60
Discutibile è l'efficacia dei rimedi che la tartaruga si premura di trasmettere ai giovani americani. Mettere a riparo la testa durante un'esplosione nucleare assume un'utilità marginale quando ci si trova a meno di qualche chilometro dall'epicentro. Mentre è vero che un giornale può schermare le radiazioni alfa, diventa superfluo contro le radiazioni beta e gamma, assai più nocive. Se poi ci si trova nel raggio di azione dello scoppio, il giornale diventa completamente inutile.
Allo stesso modo un rifugio anti atomico può salvare la vita se sigillato a dovere, ma in questo modo si trasformerebbe in una trappola mortale per chiunque vi si rifugi all'interno ed abbia la necessità di respirare. Senza considerare il fatto che, una volta usciti dal bunker, non resterà più nulla o quasi di ciò che abbiamo lasciato fuori, supermercati compresi...