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Il dottor Fu Manchu fa ancora paura?
Il rapporto tra Occidente e Oriente è sempre stato un misto di amore e odio. L'Oriente fa paura perché è vasto, sconosciuto ai più e nasconde potenzialità e risorse che potrebbero sovvertire l'ordine globale moderno. Troppo attaccati all'idea che la nostra dottrina di vita sia superiore perché basata sulla libertà, sulla democrazia e sul capitalismo, viviamo in un mondo onirico in stile sogno americano senza renderci conto che in realtà non siamo liberi, la democrazia è una pura facciata ed il capitalismo, che sta progressivamente andando in rovina, è in realtà roba per pochi.
Da sempre il diverso e l'ignoto hanno fatto paura ma più spesso questa paura è stata studiata a tavolino e pianificata per essere inculcata in massa nelle teste di una generazione. Nel 1952, in piena Guerra Fredda, la minaccia di un attacco nucleare creò una vera psicosi in America, tanto che il governo avviò un programma di educazione alla difesa antinucleare per civili mediante il personaggio di Bert la Tertaruga. Durante la Guerra Fredda uno dei maggiori spauracchi era il Blocco Sovietico, o Blocco Orientale, composto principalmente dall'Unione Sovietica ed i suoi alleati in Europa Centrale e Orientale. Anche la Cina Maoista era tenuta a debita distanza.
Reduce da un lungo periodo coloniale, prima inglese e poi giapponese, la Cina si affacciava al XX secolo a pezzi. La nascita del Partito Comunista fu la reazione a tutto questo disordine ed il tentativo di riorganizzare il paese. Dal 1945 in poi, con la dittatura di Mao Tze Tung, la Cina conobbe un periodo di oscurantismo e chiusura che terminò solo con la salita al potere di Deng Xiaoping e l'inizio dell'apertura all'Occidente. Al contrario della Perestroika di Michail Gorbačëv, la politica di rilancio dell'economia cinese di Xiaoping cercò di importare il concetto di capitalismo in modo compatibile con i principi del Marxismo, producendo un risultato sorprendente. Da uomo pragmatico ed istruito qual era, Xiaoping sapeva bene che questo processo sarebbe costato caro nell'immediato, ma che a distanza di anni i rusultati sarebbero stati buoni.
Oggi la Cina è una delle super potenze de facto sullo scacchiere internazionale, al punto che per evitare di turbare l'umore degli investitori cinesi, la giunta di Milano ha deciso di non concedere al Dalai Lama la cittadinanza onoraria.
Agli inizi del '900 la mente dello scrittore inglese Sax Rohmed, al secolo Arthur Sarsfield Ward, ideò il personaggio del dottor fu Manchu, che ne L'insidioso dottor Fu Manchu (1913) descriveva con queste parole:
"Immaginate una persona, alta, magra e felina, ben messa, con una fronte come quella di Shakespeare e un viso come quello di Satana, un cranio ben rasato e lunghi, magnetici occhi, verdi come quelli di un gatto. Investitelo di tutta l'astuzia crudele dell'intera razza orientale, accumulata in un intelletto gigantesco, con tutte le risorse della scienza passata e presente... Immaginate quest'essere terribile e voi avrete un'immagine mentale del Dott. Fu-Manchu, il pericolo giallo incarnato in un uomo".
Il dottor Fu Manchu era un assassino del Si-Fan, un'organizzazione criminale la cui missione era distruggere la civiltà occidentale, l'archetipo del moderno terrorista. Egli non si serviva di armi convenzionali ma di metodi più tradizionali quali lame, assassini, veleni e trappole escogitate con astuzia quasi a sottolineare il suo legame col passato in netta contrapposizione all'Occidente moderno. A combatterlo ci sono due investigatori inglesi che invece incarnano gli ideali di lealtà ed ordine della cultura occidentale. Date le sue prodigiose doti, il dottor Fu Manchu fa presto carriera ed arriva la vertice del Si-Fah.
Oggi la Cina fa ancora paura perché ha il materiale umano ed il capitale per raggiungere ogni obiettivo. E' la locomotiva trainante dell'economia globale ed una potenza commerciale ben consolidata. A differenza del mondo occidentale, troppo legato al concetto di politica del compromesso, la Cina ha saputo fare suoi gli strumenti del capitalismo per far ripartire l'economia del paese senza però perderne il controllo. In un paese occidentale i principi del libero mercato avrebbero spalancato le porte ai capitali stranieri dando il via allo strapotere delle multinazionali. Le ricchezze di stato sarebbero state svendute per poco e sarebbe stato autorizzato qualsiasi scempio pur di non ostacolare la libera circolazione dei capitali. Dopo tutto la dottrina capitalistica proprio di questo si occupa: massimizzare il profitto massimizzando il consumo di risorse ed esternalizzando i costi. In Basilicata e in Puglia si svendono le coste alle multinazionali del petrolio per le attività di prospezione petrolifera, le quali sfrutteranno tutte le risorse disponibili nel minor tempo possibile, lasciando i danni ambientali come esternalità, cioè a carico delle comunità locali. Ciò è successo anche nell'ex blocco sovietico all'indomani della caduta del Muro di Berlino.
Avevo 9 anni il 9 novembre 1989. Ricordo che tutti festeggiavano la caduta del Muro. Si chiudeva un capitolo e se ne iniziava uno nuovo. Roger Waters iniziava alla Porta di Brandeburgo di Berlino il tour The Wall, gli Scorpions cantavano Wind of Change e sui libri di storia di scriveva che il mondo occidentale liberava quello orientale dall'oppressione comunista. Il mondo stava davvero cambiando. Come disse un membro della Duma, il Parlamento russo: "Abbiamo salutato con gioia l'abbattimento del muro di Berlino, peccato sia caduto sulla testa delle donne".
L'esportazione della democrazia nel blocco sovietico è stata incontrollata. Di colpo è stato destituito un regime per sostituirlo con la tigre di carta della democrazia. In breve tempo la mafia russa ha preso il controllo dell'economia, ha raccolto le donne cadute i povertà per farne merce di scambio. Moltissimi atleti russi, un tempo orgoglio della nazione sponsorizzati dal regime, trovarono impiego come picchiatori ed esecutori della malavita, mentre tanti altri tesori e armamenti caddero in mani sbagliate.
In Cina il cambiamento è stato pianificato, ma non per questo indolore. Negli anni '80 e '90 la popolazione cinese conobbe uno sfruttamento da romanzo Dickensiano ed il territorio fu deturpato da attività industriali sregolate. Furono istituite le ZES, Zone Economiche Speciali, ovvero aree che venivano affittate per pochi soldi alle multinazionali straniere perché impiantassero le loro linee di produzione. Da queste aree i capitali fluirono nella nazione. Prima si arricchirono in pochi, poi altri ed altri ancora, seguendo quella che Karl Marx aveva descritto come evoluzione del socialismo in dittatura del proletariato e poi nella società perfetta, senza classi.
La grossa differeza sta nel controllo. Mentre in Unione Sovietica il processo è stato guidato dalla Mano Invisibile di Adam Smith, in Cina il cambiamento è stato graduale e guidato dalla classe dirigente del Partito Comunista Cinese.