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Il mito della casa stregata
La casa stregata è un'icona degli anni '80, un elemento immancabile nell'immaginario giovanile. In quegli anni diventa lo spauracchio preferito dei ragazzi, che in sella alla bicicletta e con lo zaino in spalla, erano sempre in cerca di avventure. L'origine del mito della casa stregata è antichissimo. Già nell'antica Roma autori come Plinio il Giovane e Plauto descrissero storie di case infestate ma l'immaginario di un ragazzo era capace di vedere antiche dimore infestate da presenze soprannaturali perfino nel circondario di casa.
Come tanti altri ragazzi in queli anni, anche io ero in costante ricerca dell'elemento soprannaturale nascosto nel quotidiano che ci faceva fantasticare tra i banchi di scuola.
Ad Alessandria avevamo i nostri miti, case ed edifici abbandonati attorno ai quali la nostra fantasia lavorava inventando storie, ma una di queste sembra avere avuto effettivamente un passato oscuro. Trattasi di Villa Pastore, una magione di campagna in stile ottocentesco che sorge sulle colline appena fuori Alessandria, prima del sobborgo di Valmadonna, in via Zeno.
Qualche giorno fa, di partenza per una giornata di lavoro, ho trovato insolito il profilo delle colline che sembrava mancare di quell'elemento familiare, il rudere della casa, ormai inghiottito dalla vegetazione circostante. Oggi infatti Villa Pastore versa in condizioni disperate. Edificata tra il 1835 ed il 1845 per opera dell'ingegner Pietro Antonio Pastore, risulta abbandonata dagli anni '50 del '900, è inagibile e parzialmente allagata nelle fondamenta. L'incuria nel tempo ha reso impraticabile la strada che conduce alla casa che quando piove viene invasa dal fango. Le premesse per una trasposizione nella realtà di Alone in the Dark ci sono tutte.
La villa vanta un passato lugubre in quanto fu scenario della prematura scomparsa di due bambini, Elisa e Giovanni Pastore. Secondo la leggenda, Giovanni, il rampollo tredicenne di famiglia, morì il 3 novembre 1883 schiacciato dal crollo di una torretta della villa mentre era intento ad esercitarsi al pianoforte, mentre Elisa morì di tubercolosi il 1 luglio 1873, alla tenera età di due anni. Nei pressi della casa di trova ancora una lapide commemorativa su cui sono incise le parole:
ALLA MEMORIA DI ELISA PASTORE
FANCIULLETTA BIENNE VISPA ED AMOROSA
SPENTA IN QUESTA VILLA DA FEBBRE MILIARE NEL DI I° LUGLIO 1873
I GENITORI DESOLATI
Si dice che i corpi dei due bambini siano tutt'oggi sepolti nei paraggi della casa, anche se storicamente questo è impossibile, in quanto all'epoca dei decessi era vietato per editto napoleonico seppellire le salme fuori dei cimiteri. Si racconta inoltre che durante gli anni '80, durante i lavori di restauro della villa, due incidenti sul lavoro costarono la vita a due operai, riaccendendo così il mito della casa stregata. In realtà i lavori di restauro non iniziarono mai. A causa del costo enorme il progetto fu abbandonato prima di iniziare.
Da allora la casa è diventata meta di pellegrinaggi da parte di sensitivi, giornalisti, cacciatori di fantasmi e ricercatori dell'occulto. Si dice che l'edificio sia un punto di concentrazione di energie negative, che i fantasmi dei due bambini si manifestino periodicamente di notte e che negli anniversari della loro scomparsa si senta il loro pianto o li si veda giocare nel parco circostante. C'è poi chi sostiene che la collina dove sorge la casa fosse il luogo di incontro delle famose Masche, le streghe del folclore piemontese.
Ancora oggi c'è chi organizza serate del brivido o raduni a villa Pastore, nonostante il divieto. L'edificio è infatti pericolante e nel sotterraneo, dove si dice riposi la salma del piccolo Giovanni, è presente una fossa profonda, un tempo probabilmente usata come ghiacciaia, dove è facile cadere. Le muffe hanno intaccato la struttura, rendendo malsana l'aria all'interno dell'edificio.
In conclusione, molte delle storie che gravitano intorno alla casa si sono dimostrate per quello che sono: leggende. Anche i due bambini non sembrano essere propriamente i figli degli antichi proprietari della casa, ma solo lontani parenti o cugini. La tubercolosi non era affatto una malattia rara verso la fine del XIX secolo, ed i decessi degli operai negli anni '80 del '900 sono un'invenzione. Oggi si sa che le case stregate sono tali in quanto caldaie in cattive condizioni o la presenza di muffe nella struttura possono causare scherzi di cattivo gusto. Una caldaia difettosa può emettere CO2 nell'ambiente. Chi vi è esposto può sperimentare stati alterati di percezione, allucinazioni audiovisive e sensazioni di malessere. La presenza di muffe nelle strutture può infettare l'aria creando un ambiente malsano.
Quest'ultimo problema è molto diffuso nelle vecchie case americane, quelle belle residenze in stile coloniale Regina Anna, quelle in stile "Famiglia Addams" per intenderci. Costruite in legno e senza gli opportuni isolamenti, erano molto vulnerabili agli attacchi di tarme, muffe e umidità.
https://www.youtube.com/watch?v=6AzRpgwit5k