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Ti telefono o no...
Correva l'anno 1983, quando il mondo assistette al primo lancio sul mercato di un telefoo cellulare, dando origine a quella che oggi chiamiamo mobile revolution. Oggi potrebbe sembrare una cosa scontata vedere un apparecchio che funziona e comunica con altri senza filo, solo in Italia ci sono più telefoni cellulari che italiani, ma non era così il 6 marzo 1983.
Il primo telefono cellulare perfettamente funzionante era il DynaTAC 8000X della Motorola, ideato dall'ingegnere ucraino naturalizzato americano Martin Cooper. Martin effettuò personalmente la prima telefonata wireless della storia il 3 aprile 1973, camminando lungo la sesta strada di New York, nei pressi dell'hotel Hilton. Marti chiamò il suo rivale, Joel Engel allora impiegato presso i Bell laboratories della AT&T dove lavorava allo stesso progetto ma per una compagnia rivale. In realtà, complice l'emozione, la prima volta sbagliò il numero ma la seconda volta la chiamata andò a buon fine.
Prima del 1973 i telefoni mobili non esistevano. Era in circolazione qualche dispositivo che però veniva installato sulle auto della polizia, ma la tecnologia dei transistor esisteva già dal 1948. L'ostacolo maggiore era liberalizzare l'utilizzo delle radiofrequenze, cosa che l'Authority americana alla fine concesse e fu possibile commercializzare il prodotto.
Il DynaTAC 8000X era un oggetto di lusso, cosiderato alla stregua di un capriccio per super ricchi. Nella sua prima versione del 1973 pesava circa 1,5 Kg, per questo si guadagnò il soprannome di "brick" (mattone). Il grosso dell'ingombro lo faceva la batteria, bel lungi dall'essere leggera e compatta come le moderne batterie al litio. Miniaturizzarla al punto da ottenere un buon compromesso tra peso e durata fu un'impresa.
Il primo modello di DynaTAC (Dynamic Adaptative Total Area Coverage) entrò in commercio il 6 marzo 1983, esattamente 30 anni fa, negli Stati Uniti. Il peso era inferiore a quello del prototipo del 1973, pesava infatti circa 800 grammi, costava 4000 dollari (7000 euro odierni), necessitava di circa 10 ore per ricaricarsi completamente dopo di che aveva un'autonomia approssimativa di 30 minuti. Esisteva anche una batteria esterna che poteva essere trasportata facilmente mediante una tracolla.
Il dispositivo era interamente analogico e funzionava mediante dei ricevitori che ne captavano il segnale e lo commutavano sulla normale linea telefonica. D'altra parte non aveva senso investire nella creazione di una rete cellulare indipendente poiché non eissteva ancora un'utenza e sarebbe stato paradossale avere un congegno da 4000 dollari col quale possiamo chiamae solo noi stessi. Il primo telefono cellulare aveva un'applicazione piuttosto limitata se confrontata con i moderni smartphone, la cui funzione più scontata oggi è proprio quella della comunicazione vocale. Veniva infatti relegato ad un utilizzo di tipo business e poteva trovarsi sulla limousine di Gordon Gekko.
Il DynaTAC venne sostituito nel 1989 dal modello sucessivo, il MicroTAC, il cui primo modello fu il 9800X, che segnò l'avvento di una nuova generazione di telefoni cellulari, più compatti e maneggevoli, dotati di display numerico a cristalli liquidi, ma anche sempre più di moda. Oggi il cellulare è infatti più un accessorio personale che uno strumento di comunicazione. Non solo le sue caratteristiche rispecchiano il nostro carattere, i nostri interessi ed il nostro modo di essere, ma anche il design è diventata una qualità che quida la scelta verso un telefonino piuttosto che un altro.
A detta poi degli analisti della Banca Mondiale, il moderno smartphone ha poi avuto il merito di essere il principale veicolo di informazione nei paesi in via di sviluppo, offrendo loro una via privilegiata verso la prosperità. Più che di opportunità di sviluppo si è trattato di possibilità di comunicazione. Basti pensare ai fatti di piazza Tahrir, dove migliaia di insorti comunicavano fra loro mediante una rete invisibile fatta di tweet, sms e messaggi su Facebook.