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Zio Tibia Picture Show
Era l'estate del 1989 ed il sabato mattina con gli amici non si parlava d'altro. Il programma in questione era naturalmente Zio Tibia Picture Show, che per sole due stagioni andò in onda su Italia 1 ogni venerdì sera d'estate. Visto il grande successo riscosso, il programma passò dalla seconda serata della prima stagione alla prima serata nell'estate del 1990 ma sfortunatamente nel 1991 la trasmissione fu interrotta e sostituita da Notte Horror.
Zio Tibia altro non era che un programma contenitore realizzato con un budget minimo. Un attore col volto coperto da una maschera di gomma impersonava un vecchio decrepito dai lunghi capelli bianchi, la pelle olivastra e vestito di una tunica nera, liberamente ispirato a Uncle Creepy, il macabro personaggio della rivista Creepy che negli anni '60 raccontava storie dell'orrore. L'ambientazione era costituita da un vecchia cripta, arredata in modo macabro e tetro, in cui Zio Tibia si muoveva dietro un enorme tavolo in stile notarile, corredato di strani libri antichi, candele e vari oggetti divinatori. Il pupazzo intratteneva il pubblico con brevi scenette e sketch che facevano da anticamera al film horror della serata.
Il programma era diretto da Pino Pellino, Fabrizio Casadio dava la voce a Zio Tibia mentre sotto la maschera del pupazzo c'era Stefano Cananzi. Dalla seconda serie lo Zio era accompagnato dal suo fedele cagnolino, un mostricciattolo di nome Golem animato da Natalino de Filippis ed un maggiordomo perennemente immobile e zitto di nome Astragalo, interpretato da Roberto Masnari. La scenografia era curata da Cristina Lai.
A smorzare un po' il tono c'erano numerose scenette colorite di un umorismo macabro che però piacevano molto ai bambini. Tra le rubriche ricordiamo:
- Una rotonda di bare, rubrica musicale che proponeva brani vecchi e nuovi combinati con scene splatter;
- Festivalbara, dove passavano i videoclip delle colonne sonore di film horror;
- Chi l'ha visto c'è rimasto, kermesse dei mostri più pericolosi e letali;
- Rigor mortis, il sondaggio sulla morte preferita dai telespettatori che solo nello 0,3% dei casi preferivano la morte di vecchiaia ad altre sorti più cruente.
Celebre è rimasto lo stacco pubblicitario. Dallo schermo nero saltava fuori la testa dello Zio Tibia che al grido di: "Bu bu! Pubblicità!", seguito da una risata malvagia annunciava appunto gli stacchi publicitari.
Il dialogo coi telespettatori era amichevole. Lo Zio si rivolgeva spesso ad essi chiamandoli Cari zombettini miei, come un vecchio cicerone che si appresta a condurre i suoi piccoli telespettatori nel regno dell'incubo, un attento selezionatore della filmografia horror doc (a Denominazione di Orrore Controllato).
Tra i film proposti durante le puntate estive ricordiamo:
- La casa 2;
- L'armata delle tenebre;
- La casa di Helen;
- Brivido;
- Morte a 33 giri;
- Hellraiser;
- Vamp;
- Ammazzavampiri;
- Il ritorno dei morti viventi;
- L'esorcista;
- Nightmare dal profondo della notte;
- L'abominevole dottor Phibes.
Ancora da segnalare la signa iniziale, Monster Mash, cantata da The Big O. Il brano risale al 25 agosto 1962, fu scritta da Bobby "Boris" Pickett e fece la sua prima comparsa sul disco The Original Monster Mash. Si trattava di una raccolta di musica demenziale sul tema horror. Questo brano venne più volte ripreso da altre band, tra cui i Beach Boys, i Misfits, Bad Manners e Ill Repute. La versione che fu scelta per la sigla iniziale di Zio Tibia Picture Show fu quella della di The Big O.
https://www.youtube.com/watch?v=2W2k2M1K8sU
Imperdibile anche la sigla finale del programma.
https://www.youtube.com/watch?v=4xLk2_VqmnE
Molti scorci ed interi episodi del programma si trovano ancora su Youtube, segno questo del grande affetto che ancora oggi molti allora giovani telespettatori nutrono per il simpatico Zio, il cui ricordo rimane indelebile e carico di nostalgia.