Seleziona la tua lingua
Il signor Giancarlo Pelosini
Il 13 marzo del 1995 l'Italia rideva. C'era poco da ridere nell'Italia degli anni '90, però la sera era il nostro porto sicuro. In orario preserale i canali televisivi trasmettevano i nostri programmi preferiti che ci traghettavano dalle fatiche della giornata appena conclusa al riposo della sera.
A casa mia l'indimenticabile Mike Buongiorno, in compagnia della mitica Paola Barale, elargivano strenne di tutto rispetto a chi voleva cimentarsi con il gioco della Ruota della Fortuna.
La sera del 13 marzo di trenta anni fa, il signor Giancarlo Pelosini ci regalò un momento di assoluta apoteosi.
Dopo essersi dimostrato un abile giocatore nel corso della puntata, si trovò di fronte ad un dilemma: 8 milioni di lire o la gloria imperitura? Il pubblico in studio era in fermento, Mike chiese al concorrente la risposta raccomandando attenzione alle vocali. Ogni tanto il concorrente accennava un sorriso e rivolgeva uno sguardo complice alla tribuna, titubante e forse anche un po' imbarazzato dall'ultima parola della frase misteriosa. Ormai tutte le lettere era esposte sul tabellone, restava forse solo un dubbio su una vocale... Un dubbio che avrebbe fatto la differenza tra vincere la manche o passare alla storia dei quiz televisivi.
Il signor Giancarlo scelse la seconda opzione e gli costò 8 milioni di lire. Vinse comunque la puntata ma secondo il regolamento del gioco, quel giorno terminò anche la sua partrecipazione poichè raggiunse il numero massimo di vittorie consecutive ammesse, portandosi a casa una vincita complessiva di 51 milioni di lire e due crociere Costa. In un'intervista successiva il signor Giancarlo ammise di essere stato in buona fede e noi gli crediamo perché gli vogliamo un gran bene.
Il regalo più grande però lo fece a noi. In un clima di grande ilarità, Paola Barale piegata in due dalle risate e un granitico Mike, che nemmeno quella circostanza riusci a scalfirne l'autocontrollo, la puntata terminò, ma il signor Giancarlo resta ancora nella nostra memoria.