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Flash Gordon
Regista | Mike Hodges | |
Anno | 1980 | |
Genere | Fantascienza/Avventura/Fumetti | |
Durata | 111 min | |
Nazione | USA, GB |
Il pianeta Terra è martoriato da eventi atmosferici anomali. Un ex scienziato della NASA, il dottor Zarro, interpreta questi fenomeni come il preavviso di un imminente attacco da parte di una forza aliena e decide di lanciarsi col suo assistente a bordo di una capsula spaziale verso la sorgente dell'attacco per salvare il mondo. Nel suo folle piano è coinvolto Flash Gordon, giocatore professionista di football americano nei New York Jets e la giornalista Dale Arden, che loro malgrado vengono imbarcati nella capsula e partono alla volta del pianeta Mongo, residenza del perfido imperatore Ming il Terribile.
L'accoglienza non è delle migliori e i terrestri vengono fatti prigionieri. Creduto morto, Flash Gordon riesce a scappare con l'aiuto della principessa Aura, la figlia dell'imperatore e si rifugia sul pianeta Arborea, dove però incontra le ostilità del principe Barin. L'eroe riesce a sfuggirgli ma gli uomini falco del principe Vultano lo catturano insieme al principe Barin per offrirli a Ming in cambio di una ricompensa, insieme a Zarro e Dale. Nella città voltante degli uomini falco, Flash Gordon combatte con il principe Barin, ancora ostile all'eroe perché geloso delle attenzioni che la principessa Aura gli dispensa. Il terrestre vince ma risparmia la vita al principe che gli si allea e convince Vultano a seguirli per combattere Ming.
Tutti unini e sotto la guida di Flash Gordon, i popoli di Mongo riescono a sconfiggere il malvagio imperatore e a riportare la pace. Barin diventa il nuovo imperatore e Aura la sua imperatrice. I tre terrestri hanno salvato la terra e iniziano la loro nuova vita su Mongo.
Trasporre un fumetto cult in pellicola è un'impresa difficile, a rendere ancor più complicate le cose sono le difficoltà tecniche e i limiti degli effetti speciali del 1980. Nonostante il budget da colossal, l'accoglienza non fu delle più calorose. La mano di De Laurentis si vede nelle scenografie ben curate a discapito degli effetti speciali, e nei dialoghi. In certe uscite c'è una forte connotazione italiana. Il riferimento a Mike Buongiorno quando Flash viene sfidato dal principe Barin alla prova di iniziazione su Arborea è quasi imbarazzante. Anche la battuta con cui il principe Vultano si congeda ("Me ne sbatto le ali") va in contrasto con l'atmosfera da film di fantascienza. A risollevare le sorti del film però ci pensano i Queen, che hanno composto la colonna sonora.
Ulteriore particolare degno di menzione, che merita una noticina a margine, è l'aspetto dell'imperatore Ming, volutamente orientaleggiante, e della sua corte. Il cattivo è dipinto col volto del pericolo giallo, una specie di dottor Fu Manchu trapiantato nello spazio e che ripropone lo stereotipo antiasiatico tipico della cultura americana negli anni della guerra fredda. Nella sua corte si respira aria di dittatura militare opprimente che per certi versi rimanda al clima di controllo della società distopica teorizzata da George Orwell in 1984, attuata però in una monarchia assoluta e dispotica.