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Last Battle
Il 1 luglio 1989 fece la sua comparsa in Giappone Hokuto no Ken - Shin Seikimatsu Kyūseishu Densetsu, un picchiaduro a scorrimento orizzontale sviluppato e distribuito dalla SEGA per la console Sega Mega Drive. Nel corso dello stesso anno la software house britannica Elite System iniziò a distribuirlo anche in America e in Europa col titolo di Last Battle.
Nonostante la rudimentalità tecnica e la pesante censura voluta dagli americani, già dalle prime fasi di gioco è possibile riconoscere alcuni riferimenti occulti alla trama dell'anime di Ken il Guerriero (episodi dal 110 al 152), che il gioco sembra fare di tutto per nascondere. I nomi dei personaggi infatti sono stati opportunamente cambiati. Ken si chiama Aarzak, Falco, il legittimo successore della Scuola Imperiale di Gento, è stato rinominato Duke, Lynn si chiama Alyssa e Bart è diventato Max. Anche il cattivo finale, Kaiou, è stato ribattezzato Garokk.
Last Battle è il seguito di un precedente videogioco della SEGA del 1986 titolato Hokuto no Ken, ma arriva su piattaforma Amiga solo nel 1991, per opera della Creative Materials. Il primo capitolo non è mai stato pubblicato fuori dal Giappone e percorre la storia di Ken Shiro fino alla morte di Raoul. Il secondo capitolo parte proprio da questo punto. Durante la partita ci troveremo nei panni dell'eroe che percorre la propria strada di città in città con lo scopo di trovare Alyssa, la sua amica rapita dai cattivi e nel frattempo coglie l'occasione per liberare i deboli dall'oppressione dei malvagi di turno.
La trama ricalca infatti il percorso di Ken il Guerriero che, creduto morto dopo lo scontro con il Re di Hokuto, torna a guidare l'Armata di Hokuto nella lotta contro la tirannide dell'imperatore. Una volta distrutta la Scuola Imperiale di Gento e sconfitti i suoi cinque generali, Lynn viene rapita e portata sull'isola dei Demoni, verso la quale Ken si imbarca insieme all'amico Falco. Il gioco segue per sommi capi questa storia anche se la quasi totalità degli elementi sono stati volutamente eliminati.
Il gioco ha inizio in una città senza nome. Aarzak attraversa la strada principale eliminando i nemici che gli si parano davanti fino ad incontrare Max (Bart) che gli suggerisce di incontrare Alyssa (Lynn). A questo punto viene visualizzata una mappa che mostra i vari punti di interesse e le vie di collegamento. L'itinerario è libero, ad ogni passo il giocatore può decidere la prossima destinazione, in una successione di scenari che ricordano molto la saga di Kenshiro. Per esempio nell'arena che si presenta immediatamente dopo la prima città c'è ad attendere Aarzak un omone cattivo che ricorda molto Bask, il crudele governatore, contro il quale ci si dovrà battere.
Inizialmente il set di mosse a disposizione è limitato ma affrontando sempre nuovi combattimenti queste migliorano ed aumentano anche le difese. Dal semplice pugno si passa alla raffica di calci e pugni. Dal punto di vista della giocabilità questo però è un limite, poiché per eliminare un comune avversario basta infatti un solo colpo. Siccome gli attaccanti arrivano sempre in gruppo, spesso contemporaneamente da destra e sinistra, la velocità del colpo è essenziale. Mentre Aarzak è impegnato ad esibire una raffica di colpi nel vuoto dopo aver spedito l'avversario frontale fuori schermo, quello alle spalle è libero di colpirlo. La tecnica da usare è quindi quella di accumulare un certo numero di nemici ed eliminarli tutti insieme con una sola raffica di pugni. Inoltre, raggiungendo un certo livello di energia, Aarzak strappa la maglia e procede a torso nudo, ma nel frattempo che effettua l'operazione è vulnerabile agli attacchi nemici.
Di primo acchito, Last Battle è piuttosto semplice da giocare e l'esperienza di gioco piuttosto deludente. I bitplan dello sfondo sono un po' ripetitivi e dai colori spenti, anche se va detto che si adattano molto bene all'ambientazione stile Mad Max caratteristica dell'anime. Gli sprite sono curati già meglio ma l'animazione è molto rudimentale. I nemici si muovono più come pupi siciliani che come orde di predoni assetate di sangue. Alcuni scontri invece sono molto più impegnativi perché richiedono tattiche specifiche. Purtroppo per noi il tempo è tiranno e siamo costretti a scoprirle alla svelta. La colonna sonora, curata da Mathew Simmonds, è piuttosto anonima e non richiama in nessun modo l'anime originale.
Fortunatamente i programmatori hanno pensato bene di introdurre un cheat code per ripristinare un effetto grafico che la censura ha voluto eliminare. Inserendo il codice
PEARL HARBOUR
al posto del proprio nome nella classifica dei punteggi sarà possibile vedere i nemici esplodere sotto i colpi di Aarzak che colpisce i loro punti di pressione. Nello stesso modo è possibile ottenere la vita infinita col codice
TORATORATORA
I cheat code potrebbero necessitare di un carattere spazio in coda per attivare le relative funzioni.
Anche se la realizzazione tecnica non è all'altezza di grandi giochi del suo tempo quali Another World, Street Fighter II, Double Dragon III o Eye of the Beholder, per i fan del Pugno della Stella del Nord questo è stato fino al 2010 l'unico videogioco dedicato a Ken il Guerriero, finché non venne pubblicato Fist of the North Star: Ken's Rage.