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Ghost in translation

Lost in translationSi sa che la versione originale è sempre la più attendibile. D'altronde è quella partorita dalla mente di chi l'ha pensata, non è soggetta a mediazioni di linguaggio e soprattutto è espressa da qualcuno che padroneggia l'argomento o per lo meno ha ben chiara la propria idea sul contenuto. Oggi forse le traduzioni sono molto più precise, curate da esperti o appassionati che dedicano molto sforzo per discostarsi il meno possibile al soggetto originale.

Negli anni '90 non era così, e questo valeva anche per i giochi di ruolo. Le traduzioni erano spesso affidate a società esterne o dipartimenti della casa editrice che non disponevano di una conoscenza dell'argomento paragonabile a quella dell'autore originale.

Negli anni '90 la mia conoscenza dell'inglese era molto limitata e c'era sempre una certa soggezione nell'affrontare il testo originale, perché temevo di perdere particolari importanti o sfumature del linguaggio che avrebbero impoverito l'esperienza. Inoltre, i testi erano scritti in un linguaggio sofisticato, a volte arcaico o teatrale per dare una migliore esperienza di lettura al prezzo di una minore accessibilità ai novizi.

Oggi fortunatamente sono in grado di affrontare il testo originale con maggiore disinvoltura e questo mi ha portato a rivalutare la redazione dei testi italiani pubblicati negli anni '90 per Advanced Dungeons & Dragons Seconda Edizione.

Phantasmal ForceRicordo con un mezzo sorriso l'utilizzo improprio del termine Famiglio, tuttavia una delle discrepanze più interessanti a mio avviso sono i nomi di certi incantesimi. Ce n'è uno che ricordo in particolare, Phantasmal Force, che nella versione italiana è stato tradotto come Creazione Spettrale.

Questo è un incantesimo del primo livello degli Esperti di magia, scuola dell'Illusione/Visione. E' curioso come la parola Phantasm venga in generale usata nel manuale con riferimento agli spettri, quando in realtà non si riferisce affatto ad essi.

In un'accezione letteraria arcaica della lingua inglese, quando si parla di illusioni si intende un fenomeno non reale che però coinvolge più persone. Un'illusione è una cosa che non esiste, che tutti vedono ma che appare chiaramente a più persone pur essendo frutto di un incantesimo o di un effetto speciale. Phantasm si riferisce ad una illusione che avviene all'interno della mente, una cosa che nessuno riesce a vedere tranne il soggetto colpito dall'incantesimo.

Phoenix lancia il Fantasma DiabolicoIn quegli anni ero appassionatissimo della saga dei Cavalieri dello Zodiaco. Ricordo molto bene il nome del colpo segreto del cavaliere di bronzo Phoenix (Ikki), il Fantasma Diabolico. In questa rilettura, quel nome Fantasma prende un significato più chiaro. Se tradotto come Phantasm, allora si spiega meglio anche il suo effetto, quello di creare delle visioni nella mente di una vittima che potevano trarlo in inganno o portarlo alla follia.

Probabilmente in questo caso la vera difficoltà è la potenza espressiva del linguaggio di provenienza. In italiano si potrebbe utilizzare la parola visione (o allucinazione, NdR), tuttavia non riesce a dare la stessa potenza espressiva del termine originale. Phantasmal Force è forse un caso emblematico, tuttavia non si tratta dell'unico. Nella versione italiana non sono infrequenti i casi in cui una traduzione viene liberamente interpretata. Find Familiar (Trova il Famiglio) per esempio diventa il Trovare il Familiare.

Edvige, il famiglio di Harry PotterLa parola Famiglio è difficile da comprendere per le nuove generazioni, soprattutto per chi si avvicina al mondo dei GdR con leggerezza. Spesso nei manuali vengono usati termini un po' arcaici, scelti di proposito per dare una sfumatura di mistero alla trattazione. Famiglio deriva infatti da Famulus, che nel latino medievale indicava un servitore, il Famiglio appunto.

Il Famiglio è una creatura magica che serve lo stregone, come il gatto nero o il corvo possono essere servitori di una strega. Nel mondo di AD&D il Famiglio può essere anche un rospo, una civetta o una donnola.