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La variabile ambiente

Forgotten Realms (logo)L'ambientazione è come la trama di un videogioco. Dà rilievo ai dettagli, crea esperienze indimenticabili e dà profondita alla storia, ma se non c'è non è che tutto di colpo si fermi. Questo almeno secondo la vecchia scuola.

Advanced D&D ci ha regalato alcune tra le ambientazioni più iconiche e indimenticate della storia del GdR. Nei primi anni '90, quando muovevo i miei primi passi come DM, il mio videogioco di ruolo di riferimento era la trilogia di Eye of the Beholder e gran parte del mio immaginario ruotava intorno alla storia che vi si narrava. Complice l'esaltazione dell'adolescenza, in questo immaginario inserivo in modo più o meno elegante elementi presi a caso dalla televisione, creando una pasta e fagioli che spesso riusciva anche ad essere divertente, ma che avrebbe fatto alzare più di un sopracciglio anche nel club amatoriale più sgangherato.

Forgotten Realms (mappa)Nel 1994 non sapevo niente dei Reami Dimenticati, l'ambientazione più celebre di AD&D, forse una delle più ricche e versatili mai create. Si tratta di un'ambientazione di stampo fantasy classico, in perfetto stile Tolkieniano. Scorrendo il dito sulla mappa, sarà facile trovarvi molte similitudini con Arda e la Terra di Mezzo, il mondo creato appunto da Tolkien. I Reami Dimenticati (Forgotten Realms o abbreviato nella sua sigla FR) sono popolati da ogni genere di creatura, vi si trovano sette sanguinarie, Beholder pazzi, creature gigantesce. Uno dei miei preferiti era il demone-ragno che dalla profondità della sua palude assillava la popolazione della vicina Volothamp. Il paesaggio è tanto meraviglioso quanto variegato, si passa da Anauroch, il grande deserto ai grandi ghiacciai nord orientali, passando per foreste incontaminate, immense catene montuose, fiumi impervi e pericolosi per arrivare alle brughiere dove le aberranti razze umanoidi hanno stabilito la loro dimora.

Waterdeep (immagine dall'atlante di FR, pag 3)Le città hanno grandi vocazioni commerciali. La Città dello Splendore, Waterdeep, brilla a nord, mentre Baldur's Gate si pone a metà strada per le rotte commerciali della Costa della Spada verso il ricco sud, dove i regni di Amn e a Calimshan prosperano.

A nord la situazione è diversa. Un tempo vi prosperavano i regni di nani ed elfi. Con l'avvento degli orchi, la guerra decimò le popolazioni semiumane nonostante la loro fiera e valorosa resistenza. Oggi, solo pochi clan di nani sopravvivono sulle montagne dove continuano a lavorare alacremente nelle loro miniere di Mithril.

Menzoberranzan (città capitale dell'impero Drow)Se poi si dà uno sguardo a cosa succede sottoterra, si apre un mondo. L'Underdark è il regno di creature che vivono laggiù dimenticate per un motivo molto valido. Regina incontrastata del sottosuolo è Lolth, la malvagia regina demone-ragno, matrona della stirpe maledetta dei Drow. Menzoberranzan, la città capitale, è una visione sconvolgente. Si dice che basti osservarla da lontano per avere uno shock corporeo potenzialmente letale. Qui la brutale società matriarcale dei Drow si contende la palma della malvagità con Illithid e altre aberrazioni del sottosuolo.

Questi sono in breve i Reami Dimenticati, quella vasta porzione di Faerun che si trova tra il mare a occidente, le terre orientali di Kara-Tur e il grande impero di Zakhara a sud. Le similitudini con il mondo di Tolkien sono ora inevitabilmente chiare.

Xanathar (Eye of the Beholder, 1991, Westwood)Leggere di quelle terre ha sempre suscitato in me una grande emozione principalmente per un fatto: in esse potevo ritrovarvi senza troppo sforzo gli elementi che facevano da sfondo alle mie imprese videoludiche. In Eye of the Beholder mi avventuravo nelle fogne di Waterdeep per stanare lo Xanathar. Ebbene quei sotterranei esistono davvero! Beh, esistono sotto Waterdeep, che però non esiste realmente... Nelle pagine dell'atlante si possono trovare tutte queste cose: il nome di Xanathar e della sua folle gilda, la città di Myth Drannor e la storia della sua caduta. La Westwood Studios si era quindi ben documentata quando stese lo storyboard di Eye of the Beholder e questa è una cosa che ho sempre apprezzato moltissimo.