Una gita a Myth Drannor

Rovine di Myth Drannor"Benvenuti nel più grande scrigno di tutti i Reami,

Oh, e ben arrivati al momento della vostra morte"

Queste erano le parole che Athauglas, il grande Wyrm verde, rivolgeva alla Compagnia del Guanto nel 1223 CV, l'anno dell'Albero Tremolante. Athauglas è poi morto per mano della stessa Compagnia che grazie al coraggio ed al valore dimostrato, riuscì ad accumulare grandi ricchezze e gloria.

La meta più ambita ed allo stesso tempo più letale di tutto Faerûn è sicuramente la Città delle Corone, Myth Drannor. Il gioiello della civiltà elfica, nel cuore della foresta del Cormanthor, ebbe una lunga storia che si perde nella notte dei tempi.

Eye of the Beholder III: Assault on Myth DrannorSi parla di Myth Drannor nel terzo capitolo della saga di Eye of the Beholder. In questo episodio gli eroi di Darkmoon vengono teletrasportati nel cuore della foresta che un tempo fu la dimora della Corte Elfica, per esplorare le rovine della gloriosa città alla ricerca di un pericoloso lich. Ma cosa ci fa un lich nel bel mezzo di una città elfica? La Città del Potere è sempre stata al centro del mio immaginario, forse perché il terzo capitolo non fu mai pubblicato per piattaforma Amiga e a 14 anni mi chiedevo cosa mai potessero celare le sue mura. Per scoprirlo occorre ripercorrerne la storia.

In origine fu poco più di un accampamento elfico noto col nome di Cormanthor, nome che fu successivamente attribuito alla foresta circostante. Nel corso dei due millenni successivi crebbe di dimensioni ed incorporò le comunità elfiche che provenivano dalla Costa del Drago, fino a diventare una vera e propria città costruita tra gli alberi, più simile ad un villaggio Ewok che alla gloriosa città che col proprio splendore poteva eclissare le meraviglie di Netheril. In questo periodo si insediò la famiglia Irithyl, appartentente al ceppo degli Elfi della Luna, e col tempo divenne la famiglia reale che governò la civiltà elfica fino ai giorni della Ritirata.

L'inizio dell'ascesa si ebbe con l'arrivo dei primi uomini dall'est. All'epoca re Eltargrim regnava su Cormanthor. Egli previde che l'avvento degli umani sarebbe stata una forza impossibile da contrastare, così si alleò con loro. Cercò l'alleanza dei più valenti ranger e druidi umani e li invitò a stabilirsi nella città. Per garantire l'equilibrio, insieme agli umani invitò comunità di gnomi, halfling e perfino nani a stabilirsi a Cormanthor. Non tutti gli elfi però videro la cosa di buon occhio.

Lo splendore di Myth DrannorQuesta sinergia incredibile donò alla città una crescita culturale senza precedenti. Inoltre, i popoli riuniti nella foresta avevano un nemico comune: le razze goblinoidi. Molto più prolifiche rispetto alle razze seminumane ed attratte dalle ricchezze delle terre meridionali, iniziarono a costituire una vera minaccia contro le quali Cormanthor si poneva come un baluardo della civiltà.

A questo punto re Eltangrim riconobbe che la guerra contro i popoli dei pelle verde non sarebbe mai giunta ad una fine. Riunì i più valenti saggi e stregoni del tempo che lavorarono insieme per circa dodici anni. I loro sforzi riuniti produssero nuovi incantesimi e meraviglie, primo fra tutti un artefatto magico noto come Mythal. Queste nuove scoperte diedero alla città un notevole vantaggio strategico.

Nell'Anno delle Stelle Sublimi, il 261 CV, la città prese finalmente il nome di Myth Drannor. Nei secoli seguenti la città continuò ad incorporare nuovi arrivati tra gli umani, raggiungento livelli di splendore mai visti in tutto Faerûn, diventando una meta di pellegrinaggio per popoli provenienti da ogni terra attratti dalle sue meraviglie e dalle storie dei bardi. Tra le sue mura infatti i popoli vivevano in pace ed armonia, contribuendo al progresso scientifico, artistico e culturare delle Terre Centrali.

Orda goblinoideL'Anno della Zanna Insanguinata, il 661 CV, segnò l'inizio del declino quando re Eltangrim morì. Stregoni malvagi provenienti dalla regione oggi nota come Thay iniziarono ad infiltrarsi a Myth Drannor ed elaborarono complessi intrighi che minarno le difese della città. Le razze goblinoidi ne approfittarono per intensificare gli attacchi, così la città nominò un Capitano, un'autorità militare preposta a protezione della città.

Il 712 CV, l'Anno della Lancia Perduta, viene comunemente ricordato come l'anno della caduta di Myth Drannor. In quell'anno lo stesso Elminster insieme a molti altri valenti stregoni della zona era altrove, impegnato in ricerche in remote zone extraplanari. Nel frattempo un oscuro potere radunò nel nord un esercitò di demoni Yugoloth che partirono per il sud per razziare la Costa del Drago. Lungo la strada, tre potenti Nycaloth chiamati Aulmpiter, Gaulguth e Malimshaer, si ribellarono al potere che li aveva evocati e radunarono un esercito di demoni e goblinoidi, creando quella che rimase celebre come l'Armata delle Tenebre.

Fflar, il Capitano di Myth Drannor, istituì un posto di osservazione noto come Helmgrove per monitorare gli spostamenti del nemico e radunò i più valenti guerrieri della zona sotto un'unica insegna, gli Scudi di Myth Drannor. L'attesa non fu lunga e la guerra che seguì fu senza precedenti. La resistenza fu eroica, tuttavia neppure le poderose difese della città poterono contrastare le forze nemiche. Fflar ordino l'evacuazione della città e la caduta fu inevitabile. Fflar trovò la morte quel giorno, impugnando la sua spada magica che si dice giaccia ancora tra le rovine della città, stretta nella mano del suo cadavere.

Scheletri guerrieriCiò che accadde in seguito è materia controversa. L'esercito nemico conquistò la città, ma venne logorato dalle difese magiche preposte. I golem guardiani, le maledizioni e le trappole magiche fecero il resto. Ciò che rimase dell'Armata delle Tenebre si disperse, i supersiti man mano uccisi da bande di efli che ancora popolavano i boschi circostanti.

Nonostante ciò, di tutto il male che in quei tempi imperversò per quelle terre, qualcosa rimase. Il male richiamò altro male, nelle forme più oscure, i pochi avventurieri che riuscirono a tornare vivi dalle incursioni tra le rovine riferirono di presenze malevoli e ostili che ancora vivono tra i ruderi e custodiscono gli immensi tesori dimenticati che gli elfi abbandonarono nella fuga. Non è nemmeno esclusa la presenza di portali extradimensionali che potrebbero aver attratto cose ben peggiori degli orchi. Tutto questo alimentò nei secoli successivi il mito di una città oggi ritenuta il più grande e letale forziere delle Terre Centrali.