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A proposito di trash

Rombo di tuono (1981)Una delle ragioni per cui gli anni '80 sono così amati oggi è probabilmente il gusto sofisticato per il trash  e che ritroviamo in tanta produzione di quegli anni. Quel decennio è stata infatti una vera e propria fucina di materiale trash, una miniera di idee riprese poi nei decenni a venire e riproposte in condimenti sempre diversi ma di rado con maggiore successo. Il cinema ne è un esempio lampante.

Come si può scordare tanta filmografia di Chuck Norris, recentemente riesumata dalla radio con i Chuck Norris' Facts, che altro non sono se non un'apologia di un eroe che negli anni '80 (ma anche '90) rappresentava il duro, l'infallibile, il migliore. Chuck è forse l'esempio più conosciuto anche grazie all'anima commerciale di Internet, ma ci sono veri e propri gioiellini che giacciono sotto tanta polvere e che solo i più maturi conoscono e/o ricordano. Un esempio? I ninja. Celebre esempio di ciò che in quegli anni si è riusciti a produrre è sicuramente Ninja III: The domination.

Solo un ninja può distruggere un altro ninja

https://www.youtube.com/watch?v=Ns7kuvWf3fI

Ninja il distruttore (1987)Da anni ormai non si parla più di ninja, forse non vanno più di moda, forse non fanno più notizia perché non c'era il classico poliziotto con battuta pronta ed il cazzotto facile che risolveva ogni problema, magari con l'aiuto di una canottiera bianca ed una pistola automatica. Gli americani non centravano proprio nulla, erano anzi loro a fare la rigorosa figura di cacca (con la M maiuscola) quando un solo ninja a mani nude metteva in rotta un'intera squadra di agenti armati fino alle ascelle. La figura del ninja sul maxischermo era quasi sempre negativa, malvagia. Questo potrebbe essere uno dei motivi della sua prematura quanto compianta scomparsa. Il pubblico aveva bisogno di eroi buoni, ragazzi acqua e sapone e sani sportivi che allenati dal vecchio maestro apprendevano tecniche occulte atte a ristabilire l'equilibrio. Un Ralph Macchio, soppiantato poi da un più moderno Jean Claude Van Damme. Cambiano i tempi e si aggiornano le arti marziali, si passa dal Kung Fu degli anni '70, al Jeet Kune Do di Bruce Lee, il Karate di Pat Morita per arrivare al Karate Full Contact/Kick Box di Van Damme. E il Muhai Thai? No quello era cattivo, e per questo lo praticavano solo i cattivi.

E i barbari dove li mettiamo?

Conan il barbaro (1982)Conan, Yado, Red Sonja, Kutchek e Gore... Per l'estate 2011 è previsto un remake di Conan il Barbaro, ma sarà una bella scommessa. I muscoli e le spade che hanno popolato il genere fantastico non salvano più il mondo. Oggi il pericolo non è più il mostro ma il meteorite, il terremoto, il vulcano. Il genere catastrofico ha rimpiazzato il male mostruoso con la fatalità oppure con l'alieno cattivissimo deciso ad estirpare il genere umano. Oggi molti si ricordano del possente Conan il Barbaro, meno però sono quelli che rammentano Krull (1983) di Peter Yales, un classico esempio della produzione fantasy di quegli anni in cui l'elemento catartico si raggiunge rigorosamente alla fine con la sconfitta del cattivo.

E per giunta la pistola laser

Blade Runner (1982)Qui la produzione trash langue. Dopo anni in cui fantascienza era Maciste contro Godzilla, gli anni '80 possono dire di aver prodotto qualcosa di veramente unico come Terminator, 1997 Fuga da New York, Star Wars (secondo e terzo episodio), Blade Runner, Ritorno al futuro, ET, Cocoon e La Mosca, per fare qualche esempio. Il problema è che dopo film come questi o un Alien (1979) di Ridley Scott, diventa decisamente difficile proporre qualcosa di migliore. E la tentazione è forte. Così forte da giustificare la nascita di tanti piccoli gioiellini del trash apparentemente svaniti dalle nostre videoteche. Alcuni esempi per non rimanere a bocca asciutta: Terminator 2 - Shocking dark (1989) e Inseminoid (1981).

Mettiamola sul ridere

FantozziUn altro innegabile contributo degli anni '80 al cinema è il genere comico. Caratterizzato da un umorismo decisamente trash e politicamente scorretto, il decennio degli anni '80 ha fatto ridere migliaia di telespettatori semplicemente mostrando le grazie della bellona di turno, accompagnate dall'esclamazione piena di stupore di un Jerry Calà o un Renato Pozzetto, il tutto condito da un po' di sfortuna surreale del ragionier Ugo Fantozzi o di volgarità metropolitana di un Diego Abatanuono trapiantato nella Milano degli anni '80 de I Fichissimi, o in veste barbara come Attila, leader degli Unni.

Ciò nonostante la comicità era anche fatta di Johnny Dorelli e Gigi Proietti. Rimini Rimini e Professione Vacanze strappano ancora lacrimucce di nostalgia e risate a denti stretti tra quelli che tra di noi hanno più di 30 anni. La società italiana negli anni '80 sapeva ridere di se stessa, dei suoi personnaggi famosi e della sua classe politica, come Drive In insegna, e forse è per questo che non ha mai smesso di divertirsi.

Dulcis in findus il mostro

Nightmare on Elm Street (1984)Per chiudere la carrellata non poteva mancare il genere horror. Anche qui la lista dei capolavori sfornati nel decennio degli anni '80 è davvero notevole. Basti pensare al Nightmare on Elm Street (1984) di Wes Craven, rilasciato in Italia sotto il titolo Nightmare dal profondo della notte e Inferno (1980) del nostrano Dario Argento. Denominatore comune del genere sono le scene splatter, che in quegli anni hanno raggiunto livelli da alta macelleria, facendo veramente scuola per gli anni futuri. In particolar modo Inferno, secondo capitolo della saga delle Madri Infernali, vanta ambientazioni ed una serie di morti allucinanti degne del suo precedente: Suspiria.

Malgrado ciò si contano svariati prodotti di un trash decisamente raffinato usciti in quegli anni. A farla da padroni sono le case infestate e gli zombi, ormai giunti ad un livello di obsolescenza tale che nessuno sano di mente oserebbe ancora proporli sul grande schermo. Celebre è diventato lo stile di Sam Raimi, che proponeva un horror con venature comiche/grottesche in un modo tutto suo che purtroppo è stato scopiazzato con scarsi risultati generando situazioni paradossali, surreali e ad un passo dal ridicolo. Ad eterno monito ricordo Quella villa accanto al cimitero (1981) di Lucio Fulci, dove l'unica cosa sensata ed intelligente da fare arriva dalla proposta di un bambino. In questo gioiellino troviamo molti elementi caratteristici del trash anni '80. Gli zombi, la casa e autentiche cascate di sangue, prodotto con metodi da macelleria.