Seleziona la tua lingua
Parlare oggi degli anni '80 va di moda, ma averli vissuti non ha prezzo. Sono stati anni di grandi contraddizioni, un tempo in cui tante cose che oggi diamo per scontate non esistevano. Bastava fare una telefonata per scontrarsi con dinosauri come lo scatto alla risposta, la teleselezione, le cabine telefoniche a gettoni, il prefisso per le chiamate extra urbane e il duplex.
Erano anni di benessere e di un certo boom economico, seppure sostenuto in modo un po' artificioso. Per un bambino però era tutto magico. La TV commerciale spiegava le proprie ali, e con essa la campagne pubblicitarie di massa indirizzata all'infanzia. Tutto sembrava possibile e realizzato per soddisfare un bisogno che non sapevi di avere. Spenta la TV però la vita un estratto de "I ragazzi della Via Paal".
L'estate del '69 era lontana, si guardava al futuro con una certa fiducia per un progresso che avrebbe annnientato le nostre paure e realizzato i nostri sogni.
Zio Tibia Picture Show
Era l'estate del 1989 ed il sabato mattina con gli amici non si parlava d'altro. Il programma in questione era naturalmente Zio Tibia Picture Show, che per sole due stagioni andò in onda su Italia 1 ogni venerdì sera d'estate. Visto il grande successo riscosso, il programma passò dalla seconda serata della prima stagione alla prima serata nell'estate del 1990 ma sfortunatamente nel 1991 la trasmissione fu interrotta e sostituita da Notte Horror.
Zio Tibia altro non era che un programma contenitore realizzato con un budget minimo. Un attore col volto coperto da una maschera di gomma impersonava un vecchio decrepito dai lunghi capelli bianchi, la pelle olivastra e vestito di una tunica nera, liberamente ispirato a Uncle Creepy, il macabro personaggio della rivista Creepy che negli anni '60 raccontava storie dell'orrore. L'ambientazione era costituita da un vecchia cripta, arredata in modo macabro e tetro, in cui Zio Tibia si muoveva dietro un enorme tavolo in stile notarile, corredato di strani libri antichi, candele e vari oggetti divinatori. Il pupazzo intratteneva il pubblico con brevi scenette e sketch che facevano da anticamera al film horror della serata.
L'acqua watch del Mulino Bianco
Come non ricordarsi dell'oggetto più kitsch degli ani '80. L'orologio nero con display ai cristalli liquidi verdi che si caricava mediante immersione in acqua. Aveva un piccolo serbatoio nella parte superiore con un minuscolo foro che permetteva l'ingresso all'acqua, rigorosamente dolce, niente acqua di mare perché il sale avrebbe corroso i circuiti interni.
Il funzionamento era reso possibile da una reazione elettrochimica che avveniva all'interno della cassa dell'orologio. In pratica due piccoli elettrodi entravano in contatto per mezzo dell'acqua, che funzionava da conduttore di ioni. Il problema era che col tempo i due elettrodi si consumavano riducendo così la capacità di funzionamento dell'orologio. L'acqua che entrava nel serbatoio andava a rimpiazzare quella vecchia, ormai satura e non più utilizzabile.
Sogni d'amore
Alias la Telenovela Piemontese, è una soap opera dalle tinte pseudo-sentimentali, a tratti volutamente indecente, trasmessa verso la fine degli anni '80 su una rete privata piemontese, Rete 3 Manila (TF9). Questo è veramente un pezzo per amanti del genere trash, caratterizzato da una recitazione penosa e situazioni che spaziano dal grottesco al ridicolo. Deve il suo successo dalla satira che ne fece in quegli anni la trasmissione di Italia 1 Mai dire TV, condotta dalla Gialappa's Band. Nonostante lo scarso successo, è ancora possibile reperire alcuni spezzoni proposti dalla Gialappas Band. Le bobine originali sono andate purtroppo perdute nel 1989 durante l'ultimo trasloco dell'emittente piemontese... Facciamo un minuto di silenzio, per favore.
Pagina 8 di 8