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Parlare oggi degli anni '80 va di moda, ma averli vissuti non ha prezzo. Sono stati anni di grandi contraddizioni, un tempo in cui tante cose che oggi diamo per scontate non esistevano. Bastava fare una telefonata per scontrarsi con dinosauri come lo scatto alla risposta, la teleselezione, le cabine telefoniche a gettoni, il prefisso per le chiamate extra urbane e il duplex.
Erano anni di benessere e di un certo boom economico, seppure sostenuto in modo un po' artificioso. Per un bambino però era tutto magico. La TV commerciale spiegava le proprie ali, e con essa la campagne pubblicitarie di massa indirizzata all'infanzia. Tutto sembrava possibile e realizzato per soddisfare un bisogno che non sapevi di avere. Spenta la TV però la vita un estratto de "I ragazzi della Via Paal".
L'estate del '69 era lontana, si guardava al futuro con una certa fiducia per un progresso che avrebbe annnientato le nostre paure e realizzato i nostri sogni.
Chiara e gli altri
Ci spostiamo verso la fine degli anni '80. Siamo a mercoledì 29 marzo 1989 e su Italia 1 viene trasmessa la prima stagione di una serie televisiva di 13 puntate da 60 minuti che racconta le vicende famigliari dei coniugi Paolo e Livia Malfatti (Alessandro Haber e Ottavia Piccolo) e dei loro tre figli: Lucilla, la più piccola, Marco il più grande e Chiara (Morena Turchi).
Essendo i genitori separati, si prendono cura dei figli a turno per periodi di quattro mesi, come imposto dal tribunale. Durante questi periodi si sviluppano varie vicende a sfondo anche drammatico, sempre presentate dal punto di vista della figlia Chiara.
Dal 18 gennaio al 12 aprile 1991, ogni venerdì sera, viene trasmessa una seconda serie, sempre con lo stesso cast.
Don Tonino
Correva l'anno 1988 quando per la prima volta andava in onda in prima serata su Italia 1 la serie Don Tonino. L'archetipo dell'intraprendente prete detective, la cui arguzia superava quella della polizia, iniziava a formarsi col volto di Andrea Roncato. Don Tonino cooperava con l'amico detective Sangiorgi (Gigi Sammarchi) nella risoluzione di casi a sfondo talvolta paranormale, che brillantemente risolveva grazie anche all'aiuto di un ristretto gruppo di suoi giovani parrocchiani.
Furono girate solo due stagioni, la prima di 6 e la seconda di 8 episodi, per un totale di 14 puntate da 100 minuti ciascuno.
Robotix
Di tutti i cimeli degli anni '80 che ricordo con maggiore affetto sono i giocattoli. Di questi, molti sono finiti nel dimenticatoio a causa di errate scelte commerciali, mode, avanzamento tecnologico o cambio di interessi nei loro destinatari finali, cioè i bambini. Di tutti i giocattoli dimenticati ce n'è uno che ricordo con grande affetto, e che immeritatamente è finito molto presto in cantina: Robotix.
Robotix è un gioco di costruzioni di ambientazione fantascientifica. Comprendeva una serie di modelli che spaziava da giganteschi robot e mezzi lunari ad astronavi e basi spaziali. Ogni modello disponeva di uno o più motori a batteria che ne muovevano le parti o li facevano avanzare. I modelli semoventi erano filoguidati e controllati da una console.
Colosseum - Un programma quasi per gioco
Prima dell'avvento della TV commerciale, mamma Rai era l'unica emittente che proponeva programmi contenitore e di intrattenimento serale. La scelta era limitata, i programmi pochi e gli orari adattati ad una fascia di consumatori serali che ben rappresentava la società media italiana degli anni '80.
Colosseum era un rotocalco televisivo che andava in onda su Rai 1 alle 20:30 del venerdì sera durante il periodo estivo. Ogni puntata durava 50 minuti e proponeva una serie di servizi girati da varie troupe dal mondo in cui si documentavano stranezze, fenomeni, cerimonie ed attività bizzarre che impegnavano il genere umano oltre i sacri confini.
Il mito della casa stregata
La casa stregata è un'icona degli anni '80, un elemento immancabile nell'immaginario giovanile. In quegli anni diventa lo spauracchio preferito dei ragazzi, che in sella alla bicicletta e con lo zaino in spalla, erano sempre in cerca di avventure. L'origine del mito della casa stregata è antichissimo. Già nell'antica Roma autori come Plinio il Giovane e Plauto descrissero storie di case infestate ma l'immaginario di un ragazzo era capace di vedere antiche dimore infestate da presenze soprannaturali perfino nel circondario di casa.
Come tanti altri ragazzi in queli anni, anche io ero in costante ricerca dell'elemento soprannaturale nascosto nel quotidiano che ci faceva fantasticare tra i banchi di scuola.
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