Seleziona la tua lingua
Pac Mania
La mia prima recensione doveva necessariamente essere un tributo a Pac Man. Forse uno dei più celebri personaggi dei videogiochi, nato ne 1980 dall'idea di Tohru Iwatani, un giovane programmatore della Namco. La leggenda vuole che il primo Pac Man fosse nato durante una cena in pizzeria proprio mentre Iwatani stava guardando una pizza nel piatto alla quale era stata asportata una fetta. Nei seguenti 14 mesi un'equipe di otto tecnici lavorò al progetto che vide la luce il 22 maggio 1980. Il nome originale era Puckman e fu pubblicato dalla Midway Games.
La versione che ho scelto io è di otto anni successiva, la prima che ho giocato nel 1988 e la prima che ho rigenerato da immagine ADF dopo aver rimesso in funzione l'Amiga.
Nel tempo sono state sfornate infatti molteplici versioni del gioco, con grafica più accattivante, musiche e varianti, ma la sostanza del gioco non è mai cambiata.
Pac Mania è stato sviluppato nel 1988 dalla Teque Software e distribuito dalla Grandslam. Annovera un team di ben due programmatori (Pete Harrap e Shaun Hollingworth), un grafico (Jason Wilson) ed un tecnico audio (Ben Daglish).
L'azione si sviluppa attraverso quattro mondi, ciascuno suddiviso in una serie di livelli:
- Block Town (un labirinto costituito di mattoncini stile lego);
- Pacman's Park (una versione in 3D isometrica dell'originale schema);
- Sandbox Land (un'ambientazione galleggiante con muri costituiti di piramidi);
- Jungly Steps (un labirinto di passerelle e scale sopraelevate).
Ogni ambietazione ripropone lo stesso schema di gioco nei suoi livelli ma con colori diversi e qualche piccola variante: il fantasma viola si sposta più velocemete degli altri fantasmi e dello stesso pacman nel secondo e nel quarto mondo, mentre nel terzo i fantasmi verdi possono saltare, rendendosi quindi più difficili da evitare.
Man mano che il gioco avanza anche la velocità di Pac Man aumenta, rendendolo più difficile da controllare ma allo stesso tempo più avvantaggiato rispetto ai fantasmi. Una volta completati i quattro mondi il gioco si ripete da capo nelle stesse ambientazioni ma con colori differenti e difficoltà crescente. Una volta completati di nuovo i quattro mondi il gioco si conclude con la scena di Pac Man sul podio che innalza la coppa del campione.
Originariamente ciascun fantasma seguiva un pattern prefissato di movimenti che lo rendeva prevedibile al punto che George Huang, Ed Bazo, e Tom Fertado elaborarono il famoso metodo GET (dalle loro iniziali). Questo metodo consisteva nel seguire un percorso prefissato che consentiva di mangiare tutte le palline piccole senza mai incontrare i fantasmi, lasciando le paline speciali per ultime. In questo modo il giocatore poteva raccogliere tutti i bonus che capitavano in totale sicurezza. In seguito a ciascun fantasma fu data una personalità differente e delle capacità che rendessero il gioco più impegnativo.
Esistono quindi quattro tipologie di fantasma in Pac Mania, coerentemente con il Pac Man originale:
- Viola (Pinky, noto anche come Whimsy o Speedy) nell'origiale era rosa. E' il boss, il più aggressivo e veloce;
- Rosso (Akabei, noto anche come Blinky, Oikake o Chaser) sempre pronto a lanciarsi all'inseguimento di Pac Man;
- Verde (Guzuta o Clyde) è il più stupido e si muove a caso e difficilmente si lancia all'inseguimento;
- Blu (Aosuke, noto anche come Inki, Machibyse o Ambusher) punta sull'imboscata, cercando di chiudere la strada dalla parte opposta del labirinto.
Raccogliere punti è utile non solo per la classifica finale ma anche per avere vite in omaggio. Ogni 100000 punti il gioco ne assegna una, inoltre qualora si venisse sconfitti, se il giocatore si è collocato i prima posizione nella classifica, il gioco chi consente di continuare azzerando però il punteggio. Ancora oggi Pac Man vanta milioni di apassionati in tutto il mondo ed innumerevoli imitazioni. In ventisette città americane il 3 aprile è considerato il Pac Man Day.