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Scorpio

Scoprio (1988, Kingsoft)Uno dei primi sparatutto arcade nel genere battaglie spaziali fu Scorpio. Scritto da Stephan Schultz e pubblicato dalla Kingsoft GmbH nel 1988, poco prima di R-Type, può vantare di aver introdotto alcuni elementi che caratterizzarono tanta produzione nel genere spaziale negli anni a venire. In Scoprio ci troviamo alla guida di una navicella spaziale che si avvetura in una base aliena popolata da navi spaziali e macchine di ogni foggia e misura. Lo scorrimeto è verticale a velocità costante e lungo il tragitto ci troviamo a percorrere stretti cunicoli ben difesi da torrette mobili e nemici che si muovono in formazioni altamente coreografiche.

Lo scorrimento si ferma quando siamo in presenza di un boss da eliminare. Non c'è interruzione di livello, il gioco prosegue in continuazione finché non giungiamo al boss finale, un essere alieno a forma di grossa palla con un occhio al centro e due braccia laterali penzolanti che lo proteggono e contemporaneamente lanciano colpi. La sua sconfitta ci premia con una breve frase di congratulazioni.

Il movimento delle formazioni nemiche è precalcolato, tuttavia c'è il rischio di essere colpiti da laser e missili nemici che vengono puntati sulla nostra navicella. Particolarmente insidiose sono le torrette di difesa attaccate alle pareti laterali.

Durante il gioco troveremo sul nostro cammino alcuni tasselli che aggiungeranno dei componenti alla nave. Tra questi va ricordato il modulo magnetico, che può essere scagliato come un'ariete contro i nemici oppure collocato di fronte o dietro la navetta per potenziare il fuoco. Molto utili sono anche i laser laterali, grossi flussi di energia che una volta raggiunti i bordi dello schermo scorreranno su di esso eliminando torrette di difesa o eventuali nemici nascosti in nicchie irraggiungibili.

Per quanto primordiale come concezione, Scorpio offriva un'azione frenetica, ben studiata e ricca di sfide. Date le limitate risorse che richiedeva, il gioco non poteva essere molto longevo. Se affrontato da un giocatore allenato, poteva essere terminato in meno di un quarto d'ora.