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Alcuni pensieri e considerazioni sul mondo del software, scritte da un insider

Il web al tempo del colera

Google! 1997Buon compleanno Google!, oggi sono ben 13 anni e devo dire che da quel lontano 1998 di strada ne hai fatta parecchia. Anche se sei nato alla fine del 1997, è nel 1998 che sei diventato tanto popolare anche tra di noi.

Nel laboratorio di informatica dell'università si iniziava a ripetere il motivetto: "Ma prova a cercare su google, vedrai che ti vengono fuori più risultati". Al tempo esistevano parecchi motori di ricerca (un minuto di silenzio per Astalavista) ed erano quasi tutti basati sulle keyword e sui meta tag, due tecniche che sarebbero pure estremamente efficienti nella ricerca se solo vivessimo in un mondo fatato. Per un sito malizioso era immediato introdurre parole scelte tra le ricerche più frequenti o di moda per ingannare i navigatori ed attirare traffico. Inoltre, era possibile acquistare le prime posizioni negli output di ricerca semplicemente facendo richiesta.

Stars! Battaglie spaziali alla vecchia maniera

Space Invaders (1978)Quando i computer avevano un solo processore che si occupava tra le altre cose anche della grafica, i videogiochi già esistevano! Certo erano più semplici, o genuini se vogliamo, però erano già capaci di suscitare emozioni facendo uso delle limitate risorse di un PC Intel 386 con soli 4 MB di RAM. D'altra parte, una frase risuona da tempo nel mondo dell'informatica, databile al 1981, rozzamente tradotta ed erroneamente attribuita a Bill Gates: "Nessuno avrà mai bisogno di più di 640k di RAM" ci insegna che un tempo anche 1 MB di RAM avrebbe soddisfatto le esigenze del programmatore più esigente.

Stars! è un videogioco strategico di battaglie spaziali basato su un sistema di gioco a turni. Con un interfaccia grafica molto complessa e funzionale anche se esteticamente poco appariscente, ha conquistato tra il 1995 ed il 2000 folte schiere di appassionati giocatori in tutto il mondo proprio grazie ad una sua caratteristica peculiare: l'attenzione che veniva data agli aspetti strategici e di calcolo.

Start me up once again!

Windows 95 (Splash screen)Devo ammettere che una lacrimuccia ci sta proprio. E dire che da Windows 7 il tasto Start è pure sparito. A parte i suoi frequenti crash ed i suoi bug definibili surreali, Win95 ci ha regalato tantissimi momenti di divertimento. Penso ai partitoni a Quake giocato da finestra per fare i fighi con i compagni di scuola, l'esperienza di gioco a 32 bit, i primi programmi scritti per Win32, le paranoie per la sicurezza ed il Win Nuke praticato regolarmente in laboratorio di informatica o su IRC. Windows 95 nacque per essere un sistema operativo facile e alla portata di tutti, immediato nel suo utilizzo grazie ad una elaborata (per l'epoca) interfaccia grafica e con l'intento di avvicinare chiunque al modo dell'informatica di cosumo, anche purtropo coloro che forse era meglio se stavano da un'altra parte.

Eye of the beholder hex edit

Eye of the Beholder - Primo livello delle fogneLa prima volta che completai gli episodi della saga di Eye of the Beholder non feci uso di trucchi, non ero abbastanza smaliziato. La prassi consisteva nel salvare continuamente la partita e provare alla cieca ogni strada possibile. Alla mal parata si poteva chiedere ad un amico o consultare le soluzioni sulla rivista del mese, ammesso che fossero disponibili. Ricordo quei tempi con nostalgia, un po' perché avevo tempo da spendere impazzendo a risolvere enigmi allucinanti, un po' perché si trattava di un intrattenimento più genuino, senza quell'alone di commercialità su vasta scala che i videogiochi moderni hanno.

In seguito la passione per l'informatica unita alla curiosità mi hanno portato ad esplorare la possibilità di forzare certi meccanismi del gioco grazie ad un po' di sano editing esadecimale, senza però lo scopo di barare ma semplicemente per puro amore della conoscenza. Ho provato qualche trucco e funzionano davvero!

Basta un poco di hex edit e la pillola va giù

DoomUna volta si diceva che non c'era bisogno di sentirsi poco maschi per aver finito Doom a difficoltà Ultra Violent seppure usando qualche piccolo trucco. Certo che i più fighi ne facevano a meno però c'erano dei punti in cui era facile rimanere intrappolati o senza munizioni, ed affrontare un cyber demone a colpi di sega circolare equivaleva al suicidio.

Esisteva però un'alternativa meno intransigente ma che preservava comunque un po' di virilità nel giocatore, l'editing dei codici esadecimali del gioco. Una volta i giochi erano semplici, formati per lo più da un eseguibile ed alcuni file di risorse. Celebri erano in doom i file wad, le mappe di gioco che potevano essere modificate o create da zero con appositi editor. Anche il programma principale, l'eseguibile, poteva essere alterato per modificare il normale funzionamento del gioco, un po' come si faceva coi crack. A differenza di questi ultimi, l'hex editing non era volto a infrangere diritti d'autore, ma semplicemente a sbloccare una situazione senza uscita.

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