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Alcuni pensieri e considerazioni sul mondo del software, scritte da un insider
Con gli occhi di oggi
Chi è vissuto almeno un trentennio si sarà certamente accorto di quanto il mondo sia cambiato negli ultimi anni, grazie soprattutto all'evoluzione tecnologica. Quando avevo 15 anni le televisioni mi sembravano uguali a quelle che guardavo da bambino. Sostanzialmente avevano il tubo a raggi catodici, uno schermo un po' più squadrato rispetto ai TV color del 1985, e certamente qualche funzionalità in più come lo spegnimento programmato o la ricerca automatica dei canali. Tuttavia, se avessi potuto portare la mia TV del 1995 indietro di dieci anni, probabilmente in pochi avrebbero potuto apprezzarne le differenze. Il confronto non regge se però confrontassi il vecchio TV color dell'85 con uno schermo a led moderno. Sembrerebbe quasi un oggetto alieno. Nell'informatica questa evoluzione è stata anche più rapida e le differenze sono sempre più evidenti man mano che si aumenta la distanza in termini di anni. Ma come reagirebbe un bambino moderno di 8 anni davanti ad un vecchio PC degli anni '70-'80? Abituato a schermi touch, app, grafica, web e streaming, probabilmente non capirebbero il senso di un oggetto così limitato, e nel nero del suo schermo a tubo catodico, rischiarato da caratteri e prompt lampeggiante ai fosfori verdi, vedrebbero solo il vuoto e l'assenza di tutto ciò che sin dall'inizio ha imparato a conoscere come multimedialità.
Sweet home Chicago
Venti anni fa, il 24 agosto del 1995, il mondo dell'informatica di consumo cambiava radicalmente con l'avvento di Windows 95, nome in codice Chicago. Finalmente i desktop si rivestivano di un look and feel innovativo, intuitivo e avanzato, perfino la televisione era inondata da una martellante campagna pubblicitaria sulle note di Start me up dei Rolling Stones. Il prezzo più competitivo e la maggior semplicità rispetto ai sistemi operativi a riga di comando tipo MSDOS ne fecero il trampolino di lancio per Microsoft per la conquista del mercato desktop.
Windows 95 ottenne grande successo tra gli utenti domestici perché si poneva come un sistema operativo a tutti gli effetti, e non come un'interfaccia grafica per MSDOS, com'era appunto il suo predecessore Windows 3.1x. Inoltre, incorporava in sé molte funzionalità che lo orientavano alla multimedialità e all'uso in rete. Windows 3.1 infatti non implementava lo stack TCP/IP, in altre parole non poteva colloquiare con altre macchine su reti TCP/IP in modo nativo. Windows 3.11 in un certo senso fece da apertura verso la rete, ma l'interfaccia nativa era NetBEUI. Per accedere alle reti IP occorreva installare un componente aggiuntivo chiamato Trumpet WinSock. Questo perché fondamentalmente Microsoft, almento fino al 1995, non aveva mai creduto veramente nella potenziale diffusione di Internet e delle reti basate su protocolli non proprietari.
Commodore lives!
Gli anni '80 furono un periodo davvero prolifico e ricco di novità nel settore dell'informatica. In quegli anni bastava veramente trovarsi nel posto giusto e con in testa l'idea giusta per dare vita ai propri sogni e alle proprie ambizioni. In un mercato in continua crescita che spingeva l'innovazione e la ricerca e la concorrenza tra i produttori di informatica di consumo, era abbastanza facile imbattersi in finanziatori pronti a scommettere su nuovi talenti e vedersi aprire davanti nuove porte. Tante porte si sono aperte, molte altre si sono chiuse. Una di queste ha visto passare Commodore nel 1985, quando il 23 luglio lanciava il suo primo modello di Amiga 1000, nome in codice Lorraine.
Amiga 1000 è stata la prima piattaforma multimediale destinata ad uso domestico che già in quegli anni incorporava tutte le caratteristiche di un moderno PC. Dotato di un vasto parco di software e capacità multimediali avanzate, strizzava l'occhio sia al settore business che a quello casalingo, più orientato ai videogiochi, rimanendo comunque in una fascia di costo contenuta di 1295 dollari.
Windows XP: sopravvissuti e sopravviventi
All'alba del rilascio del nuovo sistema operativo di casa Microsoft, Windows 10, le statistiche sugli incalliti utenti dei sistemi operativi obsoleti pullulano sul web. Il 29 luglio vedrà infatti la luce il nuovo sistema operativo che si prefigge come scopo il ricongiungimento dell'utenza server e client, un solo sistema operativo per ogni necessità. I cadaveri che però la Microsoft si porta dietro sono ancora molti.
Sebbene non esistano dati precisi, le stime parlano di un bacino di utenza inferiore al 10% del mercato americano che ancora usa Windows XP. Sebbene il supporto sia terminato l'8 aprile 2014, sembrebebbe che ancora ci sia chi rimane affezionato al vecchio sistema operativo, il cui rilascio risale al 25 ottobre 2001.
Secondo infatti al Digital Analytics Program, un programma governativo americano che monitora circa 3800 siti web in modo simile a Google Analytics, Windows XP detiene ancora il 4,5% del mercato desktop. Duro a morire. Windows Vista si accontenta di un misero 2,7%, pur tenendo conto che anche la sua fine del supporto di avvicina (11 aprile 2017).
In memoria di Andrew Fluegelman
Trent'anni fa scompariva in circostante misteriose Andrew Cardoza Fluegelman, avvocato, imprenditore publicitario e programmatore americano. Andrew scrisse una pagina importante nella storia dell'informatica ed ogni programmatore che si rispetti conosce almeno a tratti la sua storia. Andrew era un sostenitore del software libero ancora prima che si iniziasse a parlare di licenza GPL e opensource. Nel 1982 scrisse e divulgò un programma per PC-AT, la prima architettura per microcomputer domestici di casa IBM.
Questo programma si chiamava PC-Talk ed era un tool per la comunicazione via rete. Il programmatore distribuiva gratuitamente l'applicazione a chiunque gli spedisse un dischetto formattato ed il pagamento era facoltativo. Fluegelman chiedeva a chi volesse contribuire alla sua causa di donargli 25 dollari americani per acquistare il software, sebbene questo pagamento non fosse obbligatorio. In seguito alla ricezione l'utente poteva redistribuire liberamente il programma e diffonderlo tra i suoi amici, l'importante era che non ne cambiasse la licenza d'uso.
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