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Eye of the Beholder al microscopio
Premetto che la mia opinione è di parte: Eye of the Beholder mi ha sempre regalato interminabili ore di divertimento, svago e avventura. Oggi ripenso ai viaggi mentali che mi facevo a dodici anni percorrendo i labirinti nel sottosuolo di Waterdeep e forse riesco a trovare la risposta alla domanda numero uno che mi ponevo trentadue anni fa: ma perché mai sotto la città dovrebbero esserci così tanti livelli brulicanti di brutta gente?
Le domande in realtà sarebbero molte, per dare una risposta bisognerebbe analizzare i fatti raccontati dal gioco cercando di capire cosa ci sia di vero e cosa di inventato. Dopo di che sarà più chiaro perché Eye of the Beholder rimane ancora oggi un tassello importante per conoscere l'ambientazone principe di Advanced Dungeons & Dragons: i Reami Dimenticati.
Iniziamo con un po' di storia. La città di Waterdeep come oggi è conosciuta è una città relativamente giovane. Oltre due millenni fa esisteva un crocevia mercantile per lo smistamento delle merci, principalmente metalli preziosi estratti dalle miniere dei nani a nord e dirette verso sud. La data del primo insediamento segna l'inizio del calendario degli Anni di Waterdeep (AW, o Waterdeep Years, WY nella versione inglese), ormai in disuso e risale a 2455 anni fa (-1088 CV). Soltanto mille anni dopo iniziarono i primi insediamenti umani, qualche gruppo di fattorie cominciò ad organizzarsi, ma bisogna aspettare ancora più di 600 anni perché il nome Waterdeep venga proninciato per la prima volta. Siamo nel 1032 CV, quando Ahghairon divenne il primo Signore di Waterdeep dando inizio al nuovo computo del Calendario del Nord.
Oggi Waterdeep è una città prosperosa, libera e cosmopolita, abitata da oltre centomila individui. Dal 1273 CV è in vigore l'attuale forma di governo, in cui la legge è amministrata dalle Toghe Nere, un ordine di circa 20 magistrati che ha esclusivamente il potere di giudicare i reati, mentre i Signori di Waterdeep ne amministrano la vita pubblica celati all'ombra delle proprie maschere, anche detti Elmi.
Tutto questo fa parte del "lore", la cosiddetta "ciccia" gradita ad ogni buon nerd appassionato di GdR. Ma cosa traspare di tutto questo in Eye of the Beholder? E' possibile ritrovare alcuni di questi elementi nella trama del gioco? Iniziamo dalla presentazione.
Appare una congrega di individui, se ne contano otto. Sono i Signori di Waterdeep, incappucciati, il volto non è visibile, vestiti di bianco e riuniti a consiglio in una torre. Sembrano tutti uguali come corporatura e statura.
Qui emerge una prima trascurabile imprecisione, Il numero dei Lord non è noto e comunque è maggiore di otto, il loro abito è nero e portano mantelli e maschere che ne coprono il volto. In realtà la maschera è un oggetto magico molto speciale, perché oltre a coprire il volto del portatore, ne impedisce l'identificazione mediante divinazione e ne distorce la voce e anche l'aspetto, in modo che tutti i Lord sembrino uguali tra loro indipendentemente dalla statura e dalla corporartura. E qui un po' si aggiustano le cose.
Segue un'immagine dall'alto della città, in cui è visibile un'area a ovest completamente verde. Si tratta del Monte Waterdeep, che esiste veramente e protegge il versante occidentale del Quartiere del Castello. La piantina assomiglia in tutto e per tutto alla mappa della città, con il Quartiere del Mare a nord, la zona portuale a sud con tanto di isola prospicente, la Città dei Morti a est e la poderosa cinta muraria che chiude la città. Immediatamente la scena si sposta nel centro della piantina, proprio dove c'è il Quartiere del Castello.
Vediamo un gruppo di avventurieri che si avvicina ad uno scranno nella curiosità generale delle persone circostanti. Vediamo dei carri, segno di attività mercantili. Waterdeep è infatti una città dalla forte connotazione mercantile. Sul trono appare una figura vestita di blu e senza maschera. Questo signore potrebbe essere Lord Piergeiron, Comandante della Guardia e Custode della città, nonché membro quasi accertato dei Signori di Waterdeep e l'unico a comparire pubbicamente a volto scoperto. Piergeiron svolge l'attività di portavoce dei Signori di Waterdeep ed il suo palazzo dalle guglie dorate sorge proprio al centro del Quartiere del Castello. Tutto torna quindi, siamo in presenza di Lord Piergeiron, paladino del quattordicesimo livello.
Ma perché Waterdeep, che dispone di un esercito numeroso e ben organizzato, dovrebbe prendere i primi quattro sconosciuti e calarli nelle fogne in cerca dell'origine del male? E di che male si tratta? Se i Signori di Waterdeep sanno che il male è lì, allora sapranno anche cosa fare. In realtà è consuetudine che gli avventurieri stabilitisi a Waterdeep ne diventino anche difensori. La città può contare anche sul valore dei propri cittadini, siano essi semplici contadini o avventurieri di grande potere, che fanno della difesa della loro città una questione di orgoglio. Anche questo, oltre ad essere un approccio molto "Old School", non fa una piega.
A questo punto il gruppo di avventurieri si congeda ed inizia la propria calata nel sottosuolo, dove subito ci si trova intrappolato. Potrtebbe sembrare strano, ma sotto Waterdeep c'è davvero un mondo inesplorato. Pare che in tempi remoti il Monte Waterdeep fosse una roccaforte dei nani, che scavarono tunnel nelle profondità del suolo dove oggi sorge la città. Questi cunicoli sono ancora oggi abitati dalle creature che popolavano l'area prima della fondazone di Waterdeep. Questo spiega l'intricato sistema di gallerie sotterranee e la città dei nani sottostante.
Durante lo svolgimento della missione, se ci si soffermerà a parlare con i nani al quarto e quinto livello, si scoprirà che questi erano in cerca della sala del trono del loro leggendario antenato Kruen, Re sotto la Montagna. La montagna è chiaramente il Monte Waterdeep. Tutto torna. Il problema è che la sala del trono che i piccoli amici cercano è attualmente occupata da "qualcun altro" e nel mezzo c'è un esercito di elfi drow arrabbiati per qualche motivo. Facendosi largo tra la mischia, attraversato un pezzetto di Underdark, si arriva al famigerato palazzo reale.
In effetti poco a sud di Waterdeep esisteva una roccaforte drow, distrutta dai troll delle colline. In seguito la guarnigione abbandonò la zona e si rifugiò sottoterra, probabilmente nel sottosuolo di Waterdeep, dove oggi è ancora possibile trovare qualche drider o pattuglie organizzate di elfi oscuri.
Veniamo ora all'occupante abusivo del palazzo, nonché burattinaio che si cela dietro tutta la faccenda: Xanathar, il beholder pazzo. In realtà Xanathar non è un nome proprio, quanto un appellativo che viene dato al capo dell'organizzazione segreta nota come Gilda dei Ladri. Tale gilda risulta essere stata distrutta ed il suo capo Xanathar sconfitto nel 1300 CV da un gruppo di avventurieri guidati da Lord Piergeiron. E questo darebbe una collocazione temporale all'avventura.
A questo punto però sorge una discrepanza. La lettera di lasciapassare che il gruppo di avventurieri conserva è datata il 5 di Marpenoth, Anno delle Ombre. Marpenoth è precisamente il mese consigliato per dare inizio ad ogni campagna in AD&D, purtroppo però l'anno non sembra coincidere. L'anno delle ombre, secondo il ciclo degli anni, è il 1358, cinquantotto dopo la sconfitta di Xanathar... E guarda caso l'anno del Periodo dei Disordini.
Si potrebbe speculare che, nonostante debellato, il male abbia avuto l'opportunità di riorganizzarsi e di tramandare il compito di insidiare i popoli della superficie, ma la coincidenza che il capo sia proprio un beholder è un po' forzata. Tuttavia potrebbe avere senso ugualmente se si tiene in conto che il nome Xanathar è soltanto un appellativo. Probabilmente poi la data è stata scelta in riferimento al terzo capitolo della Trilogia degli Avatar, pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1989, il cui titolo è appunto Waterdeep. I fatti del libro si svolgono proprio nel 1358. La serie fantasy è scritta da Scott Ciencin sotto lo pseudonimo di Richard Awlinson e da Troy Denning, cui si deve appunto il terzo capitolo della serie.
Riassumendo, sembrerebbe proprio che alla Westwood Associates si siano documentati un bel po'. Probabilmente gli autori stessi del gioco erano a loro volta appassionati del genere e profondi conoscitori del "lore" che circonda l'ambientazione dei Forgotten Realms, ciò nonostante a distanza di tanti anni resto ancora impressionato da quanti dettagli passavano inosservati davanti ai miei occhi, impegnati a cercare l'avventura nei sotterranei della Città degli Splendori.