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Qix
Anche i meno assidui frequentatori della salagiochi negli anni '80 conoscono la giapponese Taito. Nel 1981 sviluppò e pubblicò un videogioco arcade chiamato Qix che verso la fine degli anni '80 sbarcò sulle piattaforme domestiche entrando nelle case di migliaia di utenti. Stiamo parlando di un colosso dell'arcade, un gioco che, in un modo o nell'altro, chi ha più di trent'anni ha giocato almeno una volta in una delle sue tante rivisitazioni.
Il concetto di base è molto semplice. C'è un ampio riquadro centrale a fondo nero all'interno del quale gira un oggetto geometrico rappresentato come un insieme di linee rette parallele o intersecanti, di colore variabile oppure grigio, detto Qix. Questo ondeggia lievemente e rimbalza sulle pareti in modo quasi casuale. Il nostro compito è guidare un piccolo rombo detto Marker per chiudere il Qix in un'area ristretta.
Inizialmente il Marker potrà muoversi solo sui bordi del riquadro. Premendo il tasto fuoco esso potrà staccarsi e tracciare una linea spezzata nel riquadro. Quando il Marker tocca nuovamente il bordo o una linea spezzata tracciata in precedenza, l'area sottesa alla spezzata viene chiusa e si colora. L'area viene così preclusa al movimento del Qix, il quale toccandola rimbalzerà via come se questa fosse parte del bordo dell'area iniziale. Progressivamente la superifie dell'area iniziale si ridurrà, limitando man mano il le possibilità di movimento del Qix. Il livello termina quando una certa percentuale della superficie del riquadro viene colorata. Questa è di solito il 75%, ma questo dato può variare a seconda delle versioni del gioco o del livello. Inutile dire che bisogna evitare che il Qix tagli la nostra linea quando questa non è chiusa, pena la perdita di una vita.
A complicare le cose ci sono gli Sparx, delle piccole scintille che si muovono in modo caotico lungo le linee tracciate dal marker. Il loro scopo è quello di raggiungere il Marker facendogli perdere così una vita. Il numero e la velocità degli Sparx aumenta man mano che si avanza di livello.
La versione per Amiga arrivò nel 1989 ed era dotata di una grafica superiore rispetto alla versione arcade. In essa il qix appariva come un fascio li linee rette di colore variabile e lo sfondo, man mano che veniva completato, rivelava un'immagine o una texture anziché colorarsi semplicemente di un colore pieno. Negli anni uscirono versioni sexy del gioco, nelle quali l'immagine di sfondo che andava via via rivelandosi mostrava le grazie di signorine discinte.
https://www.youtube.com/watch?v=7VjkPEx4VLc