Seleziona la tua lingua

Ricordi di un soldatino

Soldatini di plasticaI soldatini vantano una storia vecchia quanto l'uomo. Le cronache raccontano di riproduzioni sumere di figure umane combattenti risalenti addirittura al neolitico, anche se si dubita che il loro impiego fosse ludico. Nella storia si è sempre cercato di riprodurre figure in miniatura a scopo celebrativo, votivo o commemorativo. Il concetto di soldatino moderno invece nasce alla fine del '700 in Francia, dove si inizia a produrre statuine tridimensionali. Tra le due guerre i più diffusi erano fatti di latta, piombo o gesso, per via della difficoltà di reperire materiali idonei, mente con l'avvento della plastica, il settore si rinnova completamente a partire dagli anni '50.

Sfortunatamente è proprio negli anni '80 che il mercato dei soldatini conosce il suo declino. Interi eserciti di fucilieri, granatieri, carristi ed aviatori fiiscono nel dimenticatoio, eclissati dai nascenti videogiochi elettronici e da un senso di disgusto verso tutto ciò che riguardava i giochi di guerra.

Lotto di soldatini inglesiI soldatini erano venduti in buste di plastica trasparenti, recanti immagini evocative di guerre e battaglie. Le figure contenute in una busta avevano lineamenti ed equipaggiamento caratteristici di una nazione, di solito ben indicata sulla busta e talvolta anche su una bandierina di plastica che faceva parte del corredo. Le buste più costose infatti, oltre a contenere un numero maggiore di soldatini, includevano mezzi militari, tende da campo, bandiere ed elementi di sfondo per allestire scenari di guerra e trincee. Sebbene i soldatini fossero riproduzioni in scala 1/72, i mezzi però erano riprodotti su scala diversa.

I colori dominanti erano alcune tonalità di verde, giallo o marroncino. Spesso venivano venduti attaccati a reticoli in plastica dello stesso colore, dalle quali i soldatini venivano rimossi. Sovente rimanevano linguette di plastica che uscivano misteriosamente dalla testa o da uno stivale, residui di plastica colata dallo stampo e atta ad unire il soldatino al reticolo di plastica. Giocare coi soldatini richiedeva una disciplina quasi militaresca, rispetto di regole e gerarchie, nonché di molta fantasia. Chi disponeva poi di un giardino o di un cortile, poteva sbizzarrirsi a creare campi di battaglia ed ambientazioni di grande realismo.

Guerriero del caos con cavalcatura (Warhammer fantasy)Negli anni '80 i soldatini di plastica vengono rimpiazzati da altri giochi. Fanno la loro comparsa Exogini, Battle Beast e iniziano la loro colonizzazione i primi giochi di ruolo fantasy, cui seguiranno anche le miniature di piombo verniciabili della serie Warhammer e similari. L'oggetto della contesa si sposta, dai campi di battaglia e dagli eseciti nazionali ci si sposta nello spazio o in un universo fantastico, giudicato più politicamente corretto. Le battaglie non si svolgono più tra italiani e inglesi, giapponesi e tedeschi, americani e russi, ma tra ipotetici clan di alieni, cavalieri e orchi, macchine e space marines.

Il male e la sofferenza prodotti dalla guerra diventano un qualcosa di lontano dal mondo reale. Il mondo in un certo senso si semplifica, si delinea una netta distinzione tra buoni e cattivi. I primi vogliono liberare il mondo dai secondi, i secondi vogliono sbarazzarsi dei primi per poter dominare il mondo. Nella guerra vera invece è difficile distinguere i buoni dai cattivi perché spesso ciascuno schieramento non è ne l'uno ne l'altro ma semplicemente persegue i propri scopi nazionalistici.

Nelle battaglie tra cowboys è indiani d'America invece la dicotomia era più chiara perché traeva spunto dall'ampia letteratura degli anni '70, in cui l'indiano era cattivo e selvaggio, mentre il colonizzatore era simbolo della modernità che porta ordine dove regnava il caos. Esistevano, ed esistono ancora, serie di soldatini ambientate i particolari periodi storici, come l'antico Egitto, le guerre napoleoniche, il medioevo o la Roma classica, ma si tratta di serie da collezione che ogni tanto fanno capolino tra le raccolte nelle edicole. Le serie dei templari per esempio, spesso riprodotte in piombo o alluminio e riccamente verniciate, sono un vezzo per collezionisti.